Condividi

Difesa, in discussione il nuovo Fondo intergovernativo Ue. Obiettivo: supporto finanziario e mercato unico

Il rapporto in discussione potrebbe fornire un significativo supporto finanziario per la difesa, evitando di aumentare il debito pubblico. Tra gli obiettivi, creare un mercato unico europeo per le attrezzature di difesa

Difesa, in discussione il nuovo Fondo intergovernativo Ue. Obiettivo: supporto finanziario e mercato unico


Si chiamerà Med, acronimo che sta per Meccanismo Europeo di Difesa. Il prossimo Consiglio dei ministri delle Finanze dei paesi Ue che si terrà a Varsavia sabato prossimo, discuterà del nuovo fondo intergovernativo destinato all’acquisto e alla gestione di attrezzature militari, riporta Reuters.

Secondo un documento preparato per l’incontro, il fondo, istituito tramite un trattato tra i governi, avrà un capitale sostanziale, permettendo di accedere a prestiti sul mercato: i membri dell’Unione sarebbero tenuti a versare un contributo per accedere a queste risorse. Il rapporto, redatto dal think tank Bruegel e commissionato dalla presidenza polacca dell’UE, potrebbe fornire un significativo supporto finanziario per la difesa, evitando di aumentare il debito pubblico, un tema delicato per molti Stati membri con alti livelli di indebitamento.

Questa iniziativa si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza europea, in particolare in relazione a una possibile aggressione russa, mentre i governi del continente si rendono conto di non poter più fare affidamento esclusivamente sugli Stati Uniti.

L’Unione Europea sta già pianificando un incremento della spesa militare di 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, allentando le restrizioni fiscali sugli investimenti in difesa e offrendo prestiti congiunti per progetti significativi, garantiti dal bilancio dell’UE. Il nuovo fondo, che sarà oggetto di discussione durante un incontro informale a Varsavia, si aggiungerebbe ad altre iniziative di finanziamento già in fase di attuazione. Il Med potrebbe anche includere membri esterni all’UE, come Regno Unito, Ucraina e Norvegia.

Inoltre, la proposta di Bruegel mira a creare un mercato unico europeo per le attrezzature di difesa, riducendo i costi e ottimizzando le risorse. Attualmente la produzione e l’acquisto di equipaggiamenti per la difesa nei 27 stati dell’Unione europea è molto frammentata, con almeno sette tipi diversi di carri armati, nove tipi di obici semoventi e sette tipi diversi di veicoli da combattimento per la fanteria, fattore che aumenta i costi, riduce l’interoperabilità e ostacola le economie di scala.con una varietà di veicoli e armamenti che complicano l’interoperabilità e aumentano le spese.

Commenta