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Dieci manovre non fanno la fiducia

E dieci. Col nuovo decreto sviluppo che il Governo sta mettendo a punto, e che dovrebbe essere pronto e presentato tra una decina di giorni, saranno ben 10 gli interventi economico-finanzari adottati in questi 40 mesi di legislatura. In media uno ogni 4 mesi, il che la dice lunga sulla crisi che stiamo attraversando, ma anche sulla difficoltà dell’Esecutivo a varare misure incisive, stabilizzatrici e di rilancio.

In particolare, alle due leggi finanziarie per il 2009 e per il 2010 ed alla legge di stabilità per il 2011 si sono affiancati 6 decreti-legge, volti ad anticipare gli effetti delle manovre. In totale, dunque, alla data del 15 settembre 2011, si tratta di 9 atti legislativi, cui si sono affiancati altri provvedimenti per fronteggiare la crisi economico-finanziaria mondiale.

Vediamoli nel dettaglio.

Alle leggi 203/2008 (la Finanziaria per il 2009), a quella 191/2009 (Finanziaria per il 2010) e la 220/2010 (legge di stabilità per l’anno in corso), si sono aggiunti 6 decreti:

• 25 giugno 2008, n. 112: disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria;

• 1° luglio 2009, n. 78: provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini;

• 31 maggio 2010, n. 78: misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica;

• 13 maggio 2011, n. 70: Semestre Europeo – Prime disposizioni urgenti per l’economia;

• 6 luglio 2011, n. 98: disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria;

• 13 agosto 2011, n.138: ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo.

Per il varo delle misure, il Governo non ha lesinato il ricorso alla fiducia: ben 7 volte su 9 provvedimenti. Le 2 leggi finanziarie passano entrambe per tre letture parlamentari e il Governo pone la fiducia sull’articolo 2 della legge 191/2009 che con i suoi 253 commi rappresenta il cuore del provvedimento.

La legge di stabilità per il 2011 viene approvata attraverso una sola lettura di ciascun ramo del Parlamento. Dei 6 provvedimenti d’urgenza, soltanto il decreto-legge 112/2008 passa per tre letture parlamentari e in tutte le letture dei 6 decreti-legge viene posta la questione di fiducia. Il penultimo decreto, quello dello scorso luglio, viene convertito a tempo di record nell’arco di appena 9 giorni (dal 6 luglio, data della sua presentazione al Senato e pubblicazione nella “Gazzetta Ufficiale”, al 14 luglio, quando fu definitivamente approvato dalla Camera).

C’è da aggiungere, per completare il quadro, che domani le Camere saranno chiamate ad approvare la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza. E nella risoluzione che verrà presentata in aula per l’approvazione si prenderà atto che ci sono state nel frattempo due manovre correttive che appunto hanno reso necessario l’aggiornamento del Def. E l’imminente prossimo decreto per lo sviluppo rappresenterà il decimo intervento.

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