A partire dal prossimo 2 dicembre, le imprese italiane dovranno adeguarsi a nuove e più stringenti regole per la presentazione delle dichiarazioni doganali di esportazione e di transito delle merci. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha infatti confermato che, a partire da quella data, le nuove modalità elettroniche previste a livello europeo diventeranno obbligatorie per tutti gli operatori.
Dichiarazioni doganali: ecco le nuove regole
Le scadenze fissate dalla Commissione Europea prevedono l’obbligo per la dichiarazione elettronica di transito a partire dal 21 gennaio 2025, mentre per la componente transnazionale della dichiarazione di esportazione la data limite è fissata all’11 febbraio 2025.
L’informativa emanata dall’ADM lo scorso 8 ottobre 2024 (nota n. 622909) stabilisce nello specifico che le nuove modalità dichiarative (dataset B1-B4 per l’export e D1-D2 per il transito), connesse alle fasi funzionali del sistema unionale AES-P1 (Automated Export System – Phase 1) e NCTS – P5 (New Computerised Transit System – Phase 5), diventeranno le uniche ammissibili a partire dal 2 dicembre. Questo significa che le vecchie procedure manuali o parzialmente automatizzate non saranno più valide. Sarà possibile presentare le dichiarazioni doganali utilizzando il vecchio tracciato “ET” solo fino al 1° dicembre 2024.
I maggiori cambiamenti riguardano:
- Dichiarazioni esclusivamente elettroniche: sarà possibile presentare le dichiarazioni doganali per l’esportazione e il transito esclusivamente in formato elettronico, utilizzando i nuovi tracciati previsti a livello comunitario.
- Nuovi servizi telematici: l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha messo a disposizione nuovi servizi telematici per la presentazione, la rettifica e l’annullamento delle dichiarazioni.
- Scambi di informazioni in formato XML: le nuove modalità di colloquio con i dichiaranti si baseranno su scambi di informazioni in formato XML tramite web services, con l’obbligo di firma digitale dei messaggi.
- Interrogazione dello stato di elaborazione: le imprese potranno interrogare lo stato di elaborazione dei messaggi trasmessi e prelevare gli esiti attraverso due strumenti: la modalità system to system (S2S) e il servizio Monet.