Dicembre sotto il segno della Bce. Sarà la riunione dell’Eurotower di giovedì 5 l’appuntamento clou dei mercati finanziari che non escludono nuovi interventi espansivi da parte di Mario Draghi: un nuovo taglio dei tassi, un rinnovo dei prestiti Ltro piuttosto che un interesse negativo sui depositi overnight. Il giorno prima (mercoledì) sarà reso noto il Beige Book Usa, un segnale per interpretare le mosse della Fed nella riunione del 17/18 dicembre. Ma il tapering sembra escluso.
IL TORO A CACCIA DI NUOVI RECORD
Le Borse, sospinte dalla liquidità, puntano a chiudere l’anno in bellezza. A favorire in Oriente il rush finale possono contribuire i dati sulla ripresa cinese: l’indice sull’attività manifatturiera ha segnato i massimi da 18 mesi a quota 51,4. Intanto a Shanghai si riapre la stagione delle Ipo, frenate da un anno dalle autorità di controllo: di qui a fine gennaio può esordire una cinquantina di matricole.
A Wall Street la carica del Toro potrebbe essere innescata dalla partenza positiva delle vendite di Natale: Wal–Mart ha calcolato che nel Black Friday sono stati processati alle casse oltre 10 milioni di acquisti.
Il Nasdaq riparte dai massimi degli ultimi 13 anni. Venerdì il listino tecnologico ha chiuso a 4.059,89 punti. Ma resta ancora lontana la vetta assoluta, i 5.048,62 punti toccato il 10 marzo 2013 all’apice della bolla delle dot.com. Nella seduta semifestiva di venerdì l’indice S&P 500 ha ceduto lo 0,1%, così come il Dow Jones. Ma a novembre l’S&P ha guadagnato il 2,8%.
In Europa l’indice Eurostoxx (+1,5%), invece, è stato spinto dal Dax di Francoforte (+4,5% complessivo) che in settimana ha ritoccato più volte il record. L’indice FtseMib chiude il mese di novembre con una performance quasi invariata (-0,5%). La pausa arriva però dopo quattro mesi consecutivi di forti rialzi che hanno procurato un guadagno complessivo del 30%.
BTP
Novembre si congeda con un rendimento del Btp decennale è sceso al 4,04% con spread a quota 235 (invariato). Mese insolito dicembre per il Tesoro: con l’eccezione dell’asta Bot dell’11 dicembre (con un’offerta comunque inferiore ai rimborsi previsti), non ci saranno aste.
Lo stesso vale per altri Paesi dell’eurozona. Secondo le statistiche di Market News International nel 2013 sono stati collocati nell’eurozona 871 miliardi di titoli, ovvero il 97,8% del totale. Ad aver già raggiunto il 100% sono Belgio, Finlandia, Olanda ed Italia. La Germania è a quota 95%, la Spagna al 94%, l’Austria al 95% e la Francia al 97%.
Il quadro, insomma, sembra propizio per una riduzione dei rendimenti. Anche perchè sul fronte dell’eurozona non mancano le buone notizie: a) la Grecia è stata promossa da Moody’s a Caa3, abbandonando la C di quasi default, dopo il primo avanzo primario dopo dieci anni; b) il Portogallo ha presentato un budget molto severo e si prepara a rientrare sui mercati; c) l’Irlanda uscirà dal programma di aiuti esterni il 15 dicembre; d) l’outlook della Spagna da parte di S&P è passato da negativo a stabile.
SOTTO I RIFLETTORI/1. IL LUSSO
Nella scorsa settimana 17 blue chips di Piazza Affari hanno registrato un guadagno, 23 quelle con segno negativo. Stamane sarà presentato il road show di Moncler il cui sbarco in Piazza Affari è previsto per il 16 dicembre. Intanto il settore Lusso macina nuovi primati: Salvatore Ferragamo +6,3% nella settimana, che chiude novembre con un guadagno del 15% e il timbro sul nuovo record storico. Stessa variazione anche per Tod’s. Mese eccellente anche per Pirelli +10%, sostenuta da una serie di promozioni da parte dei broker.
SOTTO I RIFLETTORI/ 2. TELECOM E ATLANTIA
Telecom Italia è stata la miglior blue chip della settimana: +4,51% a 0,718 euro in scia a indiscrezioni secondo le quali un campione di fondi esteri, con circa lo 0,5% del capitale, sarebbe per oltre il 70% a sostegno del cda in vista dell’assemblea. Questo, a detta di un esperto, può essere letto dal mercato come un supporto alle posizioni di Telefonica. Hsbc ha promosso il titolo a “overweight” da “neutral” con target price a 1,05 euro.
Sugli scudi Atlantia +4,1%, dopo aver assorbito Gemina. L’ex salotto buono ha chiuso venerdì la sua avventura in Piazza Affari. Da stamane i titoli Gemina non saranno più trattati. Al loro posto sono state emesse nuove azioni Atlantia a servizio dell’operazione e i diritti di assegnazione condizionati (warrant). Kepler Cheuvreux ha confermato su Atlantia il rating buy a 18 euro.
SOTTO TIRO/1. MPS E BPM
Monte Paschi archivia una settimana cruciale in cui è stato approvato l’aumento di capitale ed è stato presentato, dopo il via libera di Bruxelles, il nuovo business plan. Infine è stato firmato l’accordo con Bassilichi e Accenture per la gestione delle attività amministrative e di back office della banca. L’intesa prevede il trasferimento alla nuova società di 1.100 persone, che manterranno il contratto bancario.
Tanto attivismo non ha evitato una massiccia perdita -11,6%, dovuta alla prospettiva di un prezioso di offerta cheap per i nuoi titoli. L’aumento di capitale, che Fabrizio Viola vuol far partire entro fine gennaio, sarà uno degli argomenti-chiave del mese. Conto alla rovescia anche per l’assemblea di Banca Popolare Milano –2,5%, fissata per il 21 dicembre.
Venerdì il comparto bancario del Ftse Mib ha chiuso quasi interamente in perdita: Bper ha ceduto il 2,09%, Ubi Banca -1,6%, Mediobanca -1,49%,Intesa Sanpaolo -0,56% e Unicredit -1,49%. Il miglior titolo della settimana è stato il Banco Popolare +4,6%, trainato dalla fusione del Credito Bergamasco.
SOTTO TIRO/2 MEDIASET E RCS
Prese di profitto su Mediaset -1,06% venerdì, penalizzata dal downgrade a underperform da parte di Exane. Gli esperti, a causa di un debole recupero della raccolta all’orizzonte e eventuali rischi sulla Pay Tv, hanno individuato materiali rischi di downside. Rischi legati anche ai costi per i diritti delle partite di calcio, che saranno rinegoziati il prossimo anno.
Nel comparto media debole anche Rcs Mediagroup: a metà dicembre si terrà un cda per un aggiornamento sull’andamento del gruppo. Si parlerà del destino delle radio. E’ stato dato mandato a Banca Imi per valorizzare la sua partecipazione nelle radio. Rds e Clessidra sono i nomi citati dalla stampa come possibili candidati a rilevare il 44,5% detenuto da Rcs in Finelco, la holding che controlla interamente Radio 105, Radio Monte Carlo e Virgin Radio.