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Dibattito Harris-Trump, il duello tv che deciderà le elezioni: dalle regole ai temi, sarà uno scontro di fuoco

Abc News copertina

È arrivato il momento tanto atteso. Stanotte, alle 3 ora italiana, si terrà il primo e probabilmente unico dibattito tv tra Kamala Harris e Donald Trump prima delle elezioni presidenziali Usa in programma per il 5 novembre. Entrambi i candidati, da giorni, sono rinchiusi con i loro staff per cercare di prepararsi al meglio ad uno scontro che potrebbe rivelarsi decisivo, dato anche il distacco risicatissimo tra i due che emerge dai sondaggi. Nulla sarà lasciato al caso, dalle singole interazioni ai gesti più piccoli. Ma in questo caso tutti sono sicuri di una cosa: non andrà come l’ultima volta.

Kamala Harris non è Joe Biden. Silenzi confusi, impappinamenti, continue incertezze non dovrebbero essere all’ordine del giorno. L’ex procuratrice che sulla sua ars oratoria ha costruito un’intera carriera, almeno sulla carta, è perfettamente in grado di dare del filo da torcere a un Donald Trump che, dalla sua, ha una faccia di bronzo invidiabile, ma soprattutto un’esperienza nei confronti tv (è al suo settimo dibattito, mai nessuno come lui) che potrebbe giocare a suo favore.

Ed è anche per questo che, secondo le previsioni, non solo non c’è un favorito, ma l’esito del dibattito è imprevedibile. Potrebbe bastare una scivolata o una battuta azzeccata a decretarne il risultato. D’altronde, se si guarda indietro, gli archivi sono pieni di singole frasi memorabili che hanno segnato i confronti tra candidati presidenziali: dall’ironico commento dell’allora 73enne Ronald Reagan contro il 56enne sfidante Walter Mondale (“non sfrutterò a fini politici la giovinezza e l’inesperienza del mio avversario”) alla frase killer del tycoon nell’ultimo disastroso dibattito di Joe Biden (“non so davvero cosa abbia detto alla fine di questa frase, penso che neppure lui lo sappia”). 

Gli argomenti centrali della serata? L’economia, prima di tutto, ma anche l’aborto, la condanna a Trump nonostante la sentenza sia stata rinviata a dopo le elezioni, la situazione geopolitica internazionale. E già alla vigilia, il confronto promette di essere infuocato. In un’intervista, Harris ha detto di aspettarsi dal suo rivale “menzogne e attacchi personali”, secondo il “vecchio copione” usato in passato. “Non ha alcun limite nella bassezza e dobbiamo essere preparati”, ha avvisato, anticipando che intende dipingerlo come un “uomo che si batte per i propri interessi, non per gli americani” e puntare sull’unità del Paese. Il tycoon invece l’ha stuzzicata sui social accusandola di tutto, dall’invasione dei migranti al catastrofico ritiro dall’Afghanistan. E ha minacciato “lunghi anni di prigione” a chi imbroglierà nelle elezioni.

Le regole del dibattito tv tra Harris e Trump 

Le regole del dibattito sono le stesse del confronto tra Biden e Trump avvenuto a giugno. Durerà 90 minuti inframezzati da due pause pubblicitarie. In sala non ci sarà pubblico, i candidati non potranno aiutarsi con appunti scritti in precedenza. I due volti saranno sempre appaiati per consentire agli spettatori di cogliere ogni cambio d’espressione. Per tutto il tempo, comprese le due pause pubblicitarie, non potranno interagire con nessuno, eccezion fatta per i due moderatori. Anche in questo caso non ci saranno dichiarazioni d’apertura. 

I microfoni rimarranno spenti salvo quando per ciascuno sarà il turno di parlare: al primo confronto lo aveva chiesto Biden, per evitare che Trump lo incalzasse; stavolta lo ha preteso Trump, per evitare che Harris lo incalzi. Quest’ultima ha provato fino all’ultimo a cambiare le carte in tavola, chiedendo una revisione delle regole. Voleva che i microfoni restassero sempre accesi. Il motivo? Far perdere la bussola a Trump, provocarlo continuamente per fare in modo che dimenticasse i consigli del suo staff, facendo semplicemente “Trump”. Il che avrebbe confermato quanto è “weird”, “strano”, il termine che la candidata Democratica e i suoi alleati usano da mesi per riferirsi ai candidati Repubblicani, canzonandoli col sorriso.

Harris-Trump: gli argomenti del dibattito

Gli attacchi saranno duri, a tratti sleali, probabilmente personali. E nessuno dei due sembra aver intenzione di tirarsi indietro. Trump sottolineerà quante volte (tante) Harris abbia cambiato posizioni dal 2020 in poi e su quali argomenti, additandola come “estremista” e “pericolosa”. Dovrà però stare attento a controllarsi e non pronunciare nessuno degli insulti detti o scritti fino ad oggi (e sono tanti anche in questo caso, evitiamo di ripeterli), perché nel corso di un dibattito potrebbero diventare un boomerang e favorire la sua rivale. Le fake news? Come da tradizione di bugie da parte dell’ex presidente se ne attendono tante. Non che abbia mai pesato, tanto più considerando che il “fact checking” arriverà solo dopo il dibattito (negli Usa a serata inoltrata) e non durante.”La lascerò parlare”, ha promesso l’ex presidente, ma sono in pochi a crederci davvero.

Harris, invece, come detto, farà di tutto per far perdere la testa a Trump, provando a incalzarlo in continuazione come faceva in aula ai tempi in cui era procuratrice. Di materiale a disposizione ne ha parecchio, ma se i suoi attacchi riusciranno ad andare a buon fine è tutto da vedere. Cercherà di conquistare le minoranze. Non solo le persone afroamericane, ma anche e soprattutto i numerosissimi elettori latinoamericani che si sono spostati sempre più a destra e il cui peso elettorale è enorme. Un occhio di riguardo sarà rivolto soprattutto alle donne. E anche per questo l’aborto – tema fondamentale dopo l’annullamento della Roe vs Wade da parte della Corte Suprema che ha condizionato la politica di 46 Stati – sarà sicuramente un tema centrale del dibattito, insieme ai diritti civili, ai confini e all’immigrazione, ai veterani e al caotico ritiro da Kabul, su cui si sono riaccesi i riflettori con accuse reciproche. Attenzione anche alla situazione geopolitica internazionale, le guerre a Gaza e in Ucraina. Trump cercherà di sostenere quanto, sotto la guida del ticket “Biden-Harris”, l’influenza degli Stati Uniti si sia ridotta (“con me non sarebbe mai successo e non ci sarebbero state le guerre” ha detto più volte). 

E poi, ovviamente, l’economia, che da sempre condiziona le elezioni statunitensi. Su questo argomento Harris ha molti punti da recuperare. E lo sa benissimo. Non a caso nelle ultime settimane ha prima presentato un piano economico incentrato sulla classe media e poi cercato di ingraziarsi il favore di imprese, promettendo aiuti e proponendo un’imposta complessiva sul capital gains al 33%, contro il 44,6% promesso da Biden. 

Centrali saranno anche gli ultimi dati macro che hanno confermato il progressivo raffreddamento del mercato del lavoro in vista dell’ormai certo taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve (il dubbio è sull’ammontare: 0,25% o 0,50%). 

Cosa dicono gli ultimi sondaggi

È testa a testa. I due sono praticamente appaiati dopo l’exploit democratica che ha fatto seguito al cambio della guardia tra Biden e Harris. Secondo l’ultimo sondaggio realizzato da New York Times/Siena College, Trump a livello nazionale è in vantaggio con il 48% delle preferenze contro il 47% della vicepresidente. Una rilevazione condotta dal Pew Research Center mostra invece che, se si votasse oggi, il 49% degli elettori registrati intervistati voterebbe per Harris e una percentuale identica per Trump.

Gli Swing State, Stati in bilico? In alcuni è in leggero vantaggio Harris (Georgia, Nevada, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin), in altri Trump (Arizona e North Carolina). In tutti i casi siamo ancora all’interno del margine d’errore e la situazione è molto fluida. 

Attenzione anche ai soldi, perché conteranno (moltissimo) anche quelli. Solo ad agosto il ticket Harris-Walz ha raccolto 361 milioni di dollari, tre volte in più rispetto ai 130 incassati dal duo Trump-Vance. Denaro che i democratici spenderanno per la più grande pubblicità social che si sia mai vista. E potrebbe davvero fare la differenza.

Dibattito Harris-Trump: dove vederlo 

Il confronto si terrà a Philadelphia, in Pennsylvania, uno degli stati chiave di queste elezioni. Sarà trasmesso dalla Abc, con una diretta che partirà alle 21 ora locale. In Italia saranno le 3 del mattino di mercoledì 11 settembre e il dibattito sarà trasmesso in diretta da Rai, Canale 5, La7, Nove, Sky Tg24 con traduzione in italiano e commenti di esperti.

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