Diasorin, multinazionale italiana leader globale nel campo della Diagnostica in Vitro, scende in campo in quello che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato essere una nuova emergenza sanitaria, il vaiolo delle scimmie, annunciando un nuovo reagente per la sua rilevazione.
Tecnicamente si tratta di una coppia di primer Analyte Specific Reagent (ASR) per la rilevazione del gene B17R/B18R ortopoxvirus, come viene chiamato il virus del vaiolo delle scimmie.
“La coppia di primer può essere utilizzata dai laboratori clinici per sviluppare e convalidare test molecolari a fini diagnostici”, dice la società quotata a Milano nell’indice FTSE MIB, “nonché da laboratori non clinici per sviluppare e convalidare test per scopi di ricerca, forensi e altri scopi non clinici”
“Siamo orgogliosi di offrire questo nuovo ASR, specifico per il virus del vaiolo delle scimmie”, ha affermato Angelo Rago, Presidente di Luminex. “DiaSorin conferma, ancora una volta, il proprio impegno di specialista della diagnostica, dimostrando di essere in prima linea nella lotta contro le malattie emergenti”. In Borsa il titolo in tarda mattinata quota in rialzo dello 0,15 % a 129,40 euro
Diasorin i nuovi reagenti migliorano la precisione dei test
Dal primo caso confermato di vaiolo delle scimmie nel maggio 2022, le diagnosi sono aumentate a livello globale ad oltre 76.000 in 109 paesi, con 28.300 casi confermati negli Stati Uniti. “Questo recente focolaio si presenta con sintomi atipici che spesso causano diagnosi errate, rappresentando una sfida per gli operatori sanitari” spiega una nota della società. “In molti casi, infatti, non si verificano lesioni tipiche associate all’infezione standard e ciò ha determinato la rapida diffusione del virus in Europa e in Nord America, con particolare evidenza nella popolazione a maggior rischio. Per migliorare l’efficacia del controllo dei focolai da vaiolo delle scimmie vi è, allo stato attuale, una crescente necessità all’interno dei laboratori clinici di avere a disposizione test altamente specifici per identificare la malattia. La nuova coppia di reagenti di DiaSorin offre la possibilità di sviluppare il proprio test diagnostico per individuare l’infezione in base alle esigenze specifiche del singolo laboratorio”.
Vaiolo delle scimmie: per Ops è ancora emergenza
Anche se i casi non crescono più alla velocità dei mesi scorsi, l’epidemia di vaiolo delle scimmie continua a soddisfare i criteri per essere considerata una emergenza sanitaria internazionale, secondo dl’Oms che, secondo l’ultimo suo aggiornamento, dall’inizio dell’epidemia a oggi si sono verificati 77.934 i casi e 36 i decessi. “Nel complesso, le condizioni che hanno giustificato la determinazione della ‘Public Health Emergency of International Concern’ persistono, poiché l’epidemia di vaiolo delle scimmie continua a costituire un evento straordinario che pone un rischio per la salute pubblica a causa della diffusione internazionale”, ha scritto l’Oms in una nota.
L’andamento dell’epidemia, tuttavia, presenta forti differenze tra i Paesi ad alto e a basso reddito. Nei primi, spiega l’Oms, si è osservato un forte calo dei contagi, ma a oggi, non è chiaro se a determinarlo sia stato “l’adozione di comportamenti sessuali più sicuri tra le popolazioni a più alto rischio; la riduzione stagionale dei grandi assembramenti […]; l’aumento dei tassi di vaccinazione pre e post esposizione; il possibile aumento dell’immunità a seguito di infezione tra le popolazioni a più alto rischio”.
Al contrario, nei Paesi a basso reddito preoccupa, oltre alla ridotta possibilità di accesso a strumenti diagnostici, farmacie, vaccini, la forte carenza di dati: in alcune aree dell’Africa, per esempio, a oggi è difficile determinare se le infezioni siano di origine animale o se si tratti di trasmissione da uomo a uomo. Anche per queste ragioni, l’Oms al momento ha preferito adottare un atteggiamento cauto, motivato dalla “preoccupazione sulle potenziali conseguenze negative che deriverebbero dal ritiro della dichiarazione di emergenza in questo momento”, si legge.
Vaiolo delle scimmie: ecco i 10 paesi più colpiti, in cima gli Usa
Secondo quanto ha reso noto lo scorso 12 ottobre il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, da maggio si sono registrati 42mila casi di vaiolo delle scimmie nel continente americano e circa 25mila in Europa, con il numero globale dei decessi salito a 36; i pazienti sono nel 95% dei casi uomini dall’età media di 35 anni e per metà sieropositivi. I dieci paesi più colpiti (con l’87% complessivo dei casi totali) sono Stati Uniti (26.723), Brasile (8.147), Spagna (7.209), Francia (4.043), Gran Bretagna (3.654), Germania (3.640), Perù (2.587), Colombia (2.453), Messico (1.968) e Canada (1.400).