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Di Noia: abusi di mercato, adeguarsi a norme Ue

Abusi di mercato: la normativa comunitaria ha bisogno di precisi aggiustamenti, e’ necessiaria una cooperazione tra le Authority degli stati membri e una expertise comune, “cio’ che non e’ sempre necessariamente accaduto”. E’ quanto emerge dall’audizione, in commissione Finanze del Senato, di Carmine Di Noia, esperto, membro dello Stakeholder group dell’Esma, nonche’ vice direttore generale di Assonime. 

La premessa e’ che le regole in materia di abusi di mercato devono essere “ben disegnate, proporzionate e chiare, evitando incertezze interpretative” e devono esser e supportate da una “adeguata attivita’ di vigilanza”. “Troppo spesso – e’ la considerazione di Di Noia – si cambia frettolosamente la disciplina invece di intervenire sul sistema di enforcement e su coloro che avrebbero dovuto far rispettare tali regole”.

L’attuale struttura regolamentare ha bisogno di interventi. Intanto sulla nozione di informazione privilegiata, perche’ – questa l’annotazione – se da un lato la proposta di regolamento comunitario riconosce una differenza tra informazione privilegiata da non abusare e quella da comunicare al mercato, lo fa pero’ “in modo sbagliato”. Altro punto su cui intervenire: offerte pubbliche di acquisto e acquisto di azioni proprie. Ancora: il trattamento dei cosiddetti “rumors”.
Il suggerimento di Di Noia e’ che le societa’ quotate dovrebbero essere obbligate a commentare i rumors solo in presenza di 2 condizioni: a) il rumor è vero; b) vi sono movimenti anomali di prezzi o quantita’. Infine, le liste degli insider: “La loro utilità- rileva Di Noia- e’ stata messa in discussione, quanto meno con riferimento alle societa’ quotate; piu’ utili sembrano per i soggetti esterni come consulenti, banche d’affari, studi legali””.

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