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Di Maio e Salvini a Mattarella: “Il nostro candidato premier è Conte”

Imagoeconomica M5S

Ora tocca al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decidere ma – nell’ultimo incontro al Quirinale – sia il leader dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, che quello della Lega, Matteo Salvini, sono stati chiari: “Il nostro candidato leader è Giuseppe Conte“, docente di diritto privato dell’Università di Firenze e tecnico di area Cinque Stelle ma già bersagliato dalla stampa internazionale per il suo curriculum.

Di Maio, forse con un po’ di senso di colpa per le ingiustificate critiche rivolte in passato a Presidenti del Consiglio non direttamente eletti dal popolo, ma pienamente abilitati dalla Costituzione, come Mario Monti e Matteo Renzi, ha insistito nel dire che il profilo del nuovo candidato premier é “politico”. In realtà Conte non l’ha eletto nessuno e, in ogni caso, la parola è ora a Mattarella al quale non solo spetta l’ultima parola sul premier ma anche sui ministri che comporranno la nuova formazione di governo. E il fatto che il Capo dello Stato non abbia affidato subito l’incarico a Conte segnala che qualche perplessità c’è, non tanto sulla persona ma sul fatto che non abbia la forza politica per esercitare in autonomia il suo ruolo e finisca per essere un premier dimezzato.

Mattarella ha preso atto della proposta di Lega e Cinque Stelle ma non ha rilasciato dichiarazioni. A questo punto le prossime ore saranno decisive ma tutto lascia immaginare che l’incarico di premier andrà proprio a Conte, anche perchè l’impennata dello spread, gli avvertimenti della agenzie internazionali di rating e le critiche che piovono sul nascente governo giallo-verde da Bruxelles e dalle principali capitali europee non consentono troppi indugi. Semmai proprio questi elementi sollevano la questione della nomina della guida del ministero dell’Economia che i leghisti vorrebbero assegnare a Paolo Savona le cui.posizioni euroscettiche lasciano però molto perplesso il Capo dello Stato.

In ogni caso il leader della Lega, Matteo Salvini, ha confermato che la sua parte politica ha indicato al Presidente sia il nome del premier che l’intera squadra e il progetto per il Paese ma soprattutto ha risposto alle critiche piovute dall’estero sul governo giallo-verde sostenendo che “non c’è nulla da temere perchè noi mettiamo al centro l’interesse degli italiani con l’occhio al lavoro, alla sicurezza, alla riduzione delle tasse e della precarietà ma rispettando tutte le regole” e che “dall’estero dovranno ricredersi”. Comunque, ha precisato Salvini “le nostre politiche economiche saranno molto diverse dal passato” che hanno creato o aumentato il debito pubblico. “Noi siamo pronti e il nostro programma ha radici solide” ha concluso il leader della Lega.

Prima della Lega, il presidente della Repubblica ha incontrato i rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Oltre a Di Maio, erano presenti all’incontro, i capigruppo di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, e il capo della comunicazione del partito, Rocco Casalino.

Conte sarà premier del governo politico“, ha detto Di Maio dopo aver lasciato il Quirinale. “Abbiamo indicato al presidente della Repubblica il nome che secondo noi può portare avanti il contratto di governo”.

“Credo che oggi possiamo dire che siamo di fronte a un momento storico – ha dichiarato il leader del M5s al termine del colloquio con Mattarella – Abbiamo indicato il nome al presidente della Repubblica che può portare avanti il contratto di governo”, cioè Giuseppe Conte.

“Ovviamente il nostro obiettivo era ed è migliorare la qualità della vita degli italiani e in questi 80 giorni abbiamo imposto un metodo: prima si discuteva di temi e poi di nomi. Le questioni degli italiani vengono prima di ogni cosa – ha aggiunto il capo politico grillino -. Sono orgoglioso di aver portato al governo il nostro programma elettorale, ci sono i 5 stelle, ci sono i nostri 20 punti. Siamo pienamente soddisfatti del lavoro nei prossimi giorni speriamo che si possa iniziare questo nuovo percorso per la Repubblica. Sono stati 80 giorni in cui ne è valsa la pena prendere tempo perché finalmente nasce la terza Repubblica”.

“Nel contratto di governo ci sono le Cinque stelle, i venti punti indicati in campagna elettorale e tante soluzioni alle sofferenze degli italiani, dal reddito di cittadinanza alla legge Fornero – ha concluso Di Maio – a più spazi di bilancio in Europa, dalla lotta al gioco d’azzardo, al superamento della buona scuola, alla sanità, con la meritocrazia per chi è a capo degli ospedali. Ci sono le grandi battaglie storiche del M5s, come l’acqua pubblica”.

 

Sia il Pd che Forza Italia hanno in ogni caso giudicato molto criticamente la candidatura tecnica di Conte e preannunciato che faranno una dura battaglia di opposzione in Parlamento.

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