Contro le previsioni, nel 2020 Deutsche Bank torna in utile per la prima volta dal 2014. Il principale istituto tedesco chiude i conti dell’anno scorso con un risultato netto pari a 113 milioni di euro, mentre gli analisti avevano previsto in media una perdita di 200 milioni (il 2019, del resto, si era chiuso con un rosso da 5,7 miliardi a causa del pesante riassetto degli ultimi anni). L’utile netto si attesta a 624 milioni e l’utile lordo arriva a quota un miliardo. I ricavi netti tornano a crescere del 4%, a 24 miliardi (contro i 23,1 miliardi del 2019).
Il risultato del 2020 è dovuto principalmente al buon andamento delle attività di investment banking, che registra un utile lordo rettificato pari a 3,3 miliardi, contro i 929 milioni dell’anno precedente. Inoltre, il taglio dei costi consente alla divisione banca d’investimento di registrare un aumento dei ricavi del 32%, a 9,8 miliardi, cifra più che sufficiente a compensare l’aumento degli accantonamenti contro i crediti a rischio a causa della pandemia (1,9 miliardi).
Solo nel quarto trimestre, Deutsche Bank ha messo a segno un utile di 51 milioni, a fronte della perdita da 325 milioni attesa dagli analisti.
“Nell’anno più importante della nostra trasformazione – ha detto l’amministratore delegato, Christian Sewing – abbiamo più che controbilanciato gli effetti del piano e gli elevati accantonamenti sui crediti dovuti alla pandemia globale. Siamo fiduciosi che la tendenza positiva prosegua quest’anno nonostante il periodo impegnativo”.
Sul versante patrimoniale, a fine 2020 Deutsche Bank registra un Cet1 del 13,6%, un dato di 316 punti base superiore ai requisiti regolamentari richiesti dalla Bce.
A metà mattina il titolo in Borsa di Deutsche Bank perde l’1,36% a Francoforte.
Ha pubblicato i conti anche il secondo istituto più grande della Germania, Commerzbank, che ha chiuso il 2020 con una perdita di 2,3 miliardi di euro, che si confronta con i 583 milioni di utile realizzati del 2019. Sull’ultimo bilancio hanno pesato soprattutto costi di ristrutturazione per 800 milioni di euro e svalutazioni per 1,5 miliardi.
La Banca ha confermato che la ristrutturazione è tutt’altro che finita: sono in arrivo circa 10mila esuberi, insieme alla chiusura di centinaia di filiali.