Brutte notizie per Deutsche Bank. Il colosso bancario tedesco annuncia di aver chiuso il secondo trimestre con una perdita netta di 3,15 miliardi di euro. Il rosso è superiore a quanto previsto dallo stesso istituto a inizio luglio (2,8 miliardi), quando il Cda aveva annunciato un maxi-piano di ristrutturazione da 18mila esuberi.
Il buco di quest’anno si confronta con l’utile netto di 401 milioni registrato dalla banca nello stesso periodo dell’anno scorso.
Se si escludono oneri eccezionali per 3,4 miliardi di euro, fra aprile e giugno di quest’anno Deutsche Bank ha realizzato profitti per 231 milioni di euro, un risultato comunque in calo del 43% su base annua.
La notizia ha innescato una pioggia di vendite sul titolo, che a metà mattina a Francoforte lascia sul campo circa quattro punti percentuali a 6.84 euro.
“Abbiamo già adottato misure significative per attuare la nostra strategia e trasformare Deutsche Bank e questo si riflette anche nei nostri risultati”, ha commentato Christian Sewing, Ceo del gruppo di Francoforte.
Per quanto riguarda le altre voci del bilancio, sempre nel secondo trimestre Deutsche Bank ha prodotto ricavi per 6,2 miliardi di euro, il 6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. La flessione del fatturato è ancora più marcata (-18%, a 2,9 miliardi) se si restringe lo sguardo alla Banca d’investimento, che un tempo era la divisione di punta del gruppo, mentre oggi è il comparto in cui si concentra la maggior parte dei tagli previsti dal piano di ristrutturazione.
Per tornare alla redditività, Deutsche Bank calcola di dover operare un taglio dei costi da almeno sei miliardi di euro. L’anno scorso il gruppo aveva già tagliato 6mila posti di lavoro.
Per il 2019 la banca prevede un calo dei ricavi complessivi e un bilancio in perdita. Il risultato fa seguito al piccolo profitto messo a segno nel 2018, che a sua volta arrivava dopo tre anni consecutivi in rosso.