Deutsche Bank è in forte ribasso sulla piazza di Francoforte, dopo la pubblicazione dei dati peggiori delle attese. La prima banca tedesca ha registrato un calo maggiore del previsto negli utili del quarto trimestre e dell’intero esercizio 2024, in quanto gli accantonamenti legali e i costi di ristrutturazione hanno eroso i guadagni nei ricavi della divisione globale di investment banking.
La banca ha anche ridotto un obiettivo di costo per il 2025, puntando ora a un cost-to-income ratio inferiore al 65%, a differenza dei piani precedenti in cui stimava un valore inferiore al 62,5%. Inoltre nonostante la flessione dell’utile trimestrale, la banca ha lanciato un piano di buyback da 750 milioni di euro. Per contro, le attività di Investment Bank sono andate bene. Le entrate sono aumentate del 15%, raggiungendo i 10,6 miliardi di euro nel 2024. Solo nel quarto trimestre, sono aumentati del 30 percento a 2,4 miliardi di euro rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Il titolo a Francoforte quota in tarda mattinata quota 18,61 euro in calo del 4,16% dopo un minimi segnato a 18,30 euro. Dal primo gennaio comunque il titlo risulta in crescita del 13,65%
Grazie a un forte inizio del nuovo anno finanziario, è “nostra convinzione che raggiungeremo il nostro obiettivo di rendimento di oltre il 10 percento per il 2025 e aumenteremo ulteriormente le distribuzioni di capitale agli azionisti”, ha dichiarato Christian Sewing, Ceo di Deutsche Bank. La banca guarda al 2025 con fiducia, ha aggiunto il Cfo James von Moltke.
Utile sotto le attese nel quarto trimestre e nell’intero 2024
L’utile netto di pertinenza agli azionisti è stato di 106 milioni di euro nel quarto trimestre, in calo rispetto all’utile di 1,26 miliardi di euro dell’anno precedente. Il risultato è inferiore alle attese degli analisti, che si aspettavano un utile di circa 380 milioni di euro e risultato rappresenta un calo significativo rispetto agli 1,461 miliardi di euro del terzo trimestre.
Per l’intero anno, Deutsche ha registrato un utile di 2,70 miliardi, in calo rispetto ai 4,21 miliardi di euro del 2023. Il dato risulta inferiore alle aspettative per un utile di quasi 3 miliardi di euro. I ricavi complessivi nell’anno sono stati di 30,092 miliardi dai 28,879 dell’anno precedente (+4%), accantonamenti per 1,8 miliardi (erano 1,5 miliardi).
Il peso dei costi legali per via di Postbank
Nel quarto trimestre i ricavi sono anche stati leggermente superiori al consensus, ma sono stati erosi dai cosi legali: si sono assestati a 7,224 miliardi rispetto al consenso Lseg per 7,125 miliardi di euro, ma con costi legali per 594 milioni.
I costi legali si riferiscono all’acquisizione di Postbank da parte di Deutsche Bank e all’importo proposto nell’offerta pubblica di acquisto del 2010. All’epoca, Deutsche Bank aveva promesso 25 euro per ciascuna azione Postbank. Gli investitori sostengono che avrebbero dovuto ricevere 57,25 euro, il prezzo a cui il titolo veniva scambiato nel 2008, quando Deutsche Bank acquistò per la prima volta azioni dell’allora concorrente. Ad aprile 2024 Deutsche Bank ha accantonato 1,3 miliardi di euro e ad agosto ha raggiunto un accordo con un gruppo di ex soci di Postbank che rappresentano il 60% del totale delle richieste di risarcimento. Poi la banca ha subito una battuta d’arresto lo scorso ottobre davanti al Tribunale Regionale Superiore di Colonia, che ha deliberato a favore dei querelanti. Deutsche Bank deve quindi pagare più soldi, nonostante gli accantonamenti. La banca sta intraprendendo un’azione legale contro la sentenza presso la Corte Federale di Giustizia e sta lottando anche con le controversie legali in Polonia. La filiale polacca ha aumentato il suo capitale di circa 310 milioni di euro. Il problema è rappresentato dai prestiti in valuta estera. Anche altre banche sono interessate dalle controversie. “Tuttavia, questo significa anche che ci siamo lasciati alle spalle le questioni ereditate, riducendo così in modo significativo i rischi per la nostra banca in questo e nei prossimi anni”, ha riassunto Sewing nella lettera ai dipendenti.
L’utile prima delle imposte si è attestato a 583 milioni di euro, in calo del 17% anno su anno, mentre gli accantonamenti per perdite su crediti sono stati 420 milioni di euro, in calo del 14%. Il coefficiente di solidità patrimoniale, il Cet 1 ratio, si è attestato al 13,8%, invariato rispetto al terzo trimestre.
Dividendi: per il 2025 previsti 1,3 miliardi in rialzo del 50%
Nel 2025, si legge in una nota della banca tedesca, è prevista la distribuzione di 2,1 miliardi di capitale agli azionisti, di cui 1,3 miliardi in dividendi (con un dividendo per azione in rialzo del 50% a 0,68 euro) e 750 milioni destinati al riacquisto delle azioni, che si riflettono in un Cet1 ratio del 13,8% a fine 2024.
“Abbiamo realizzato un altro anno di crescita dei ricavi e del business, mantenuto una rigorosa disciplina dei costi operativi, agito con decisione per lasciarci alle spalle significativi costi di legacy e continuato a investire nella nostra piattaforma” dice Sewing. La banca ha confermato l’intenzione di superare l’obiettivo di distribuzione di otto miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2025.