Condividi

Detrazioni Irpef 2024: taglio di 260 euro per redditi sopra 50 mila euro. Come funziona

Una circolare dell’Agenzia delle Entrate analizza Il primo modulo della riforma. Salvaguardate solo le spese sanitarie. Le nuove regole sono valide solo per il 2024

Detrazioni Irpef 2024: taglio di 260 euro per redditi sopra 50 mila euro. Come funziona

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare n. 2/E del 6 febbraio, che analizza dettagliatamente il decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216, concernente il primo modulo di revisione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, nell’ambito della legge delega sulla riforma fiscale. La circolare fornisce alcuni chiarimenti sulla revisione delle detrazioni fiscali, delineata nell’articolo 2 del decreto.

Modifiche valide solo per il 2024

Come prima cosa bisogna evidenziare che le modifiche apportate dal primo modulo di revisione dell’Irpef avranno applicazione esclusivamente per l’anno 2024. Per gli anni successivi, l’attuazione di ulteriori decreti attuativi della delega fiscale sarà necessaria per completare il quadro normativo. La regolazione definitiva, pertanto, seguirà i principi stabiliti dall’articolo 5 della legge 111/2023, che prevede il riordino delle deduzioni, degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni Irpef, tenendo conto di variabili quali la composizione del nucleo familiare, la situazione abitativa, la salute, l’istruzione e altre.

Detrazione lineare sopra i 50 mila euro

Nel contesto della revisione delle detrazioni, il primo decreto attuativo della riforma Irpef adotta una soluzione temporanea di tipo orizzontale. L’articolo 2 del Decreto ha introdotto modifiche alla disciplina delle detrazioni per oneri, prevedendo una riduzione di 260 euro per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000 euro.

Tale soluzione prevede un taglio lineare delle detrazioni al 19%, determinata secondo l’articolo 15, comma 3-bis, del TUIR, ad eccezione di quelle relative alle spese sanitarie, alle erogazioni liberali a favore dei partiti politici e ai premi assicurativi per il rischio di eventi calamitosi.

In pratica, un contribuente con un reddito complessivo superiore a 50.000 euro nel 2024, e che ha detrazioni al 19% (ad eccezione di quelle per spese sanitarie) per un totale di 1.000 euro, otterrà un beneficio di 740 euro durante la dichiarazione dei redditi, dopo aver subito una riduzione di 260 euro. Questa riduzione funge da una sorta di soglia e può essere particolarmente dannosa quando anche un modesto aumento del reddito sopra i 50.000 euro comporta un aumento dell’imposta superiore al reddito aggiuntivo.

Detrazioni ridotte per redditi sopra i 120 mila euro

La circolare evidenzia principalmente l’applicazione della franchigia secondo il comma 3-bis dell’articolo 15 del Tuir. Tale disposizione stabilisce che le detrazioni al 19% non spettino ai contribuenti con reddito complessivo da 240.000 euro in su e vengano ridotte per coloro con redditi compresi tra 120.001 euro e 239.999 euro.

Per determinare l’importo spettante, si deve calcolare il rapporto tra l’importo di 240.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 120.000 euro. In altre parole, per coloro che hanno un reddito complessivo superiore a 120.000 euro, la riduzione deve essere applicata alla detrazione già ridotta dall’imposta lorda secondo quanto stabilito nell’articolo 15, comma 3-bis, del TUIR.

La circolare specifica che il taglio di 260 euro va applicato alla detrazione già ridotta a causa di questa normativa.

Per esempio, un contribuente con un reddito complessivo di 144.000 euro e detrazioni per spese sanitarie di 700 euro, otterrebbe una detrazione netta di 1.100 euro se le altre detrazioni al 19% fossero per 1.000 euro. Nel caso di detrazioni al 19% per 325 euro, la detrazione netta sarebbe di 560 euro.

Le tre nuove aliquote Irpef

Il Decreto introduce una significativa rimodulazione di aliquote e scaglioni di reddito per l’Irpef, limitata al periodo d’imposta 2024. In base alla disposizione, per il calcolo dell’imposta lorda nel 2024, si applicano nuove aliquote e scaglioni di reddito anziché quelle precedentemente stabilite dal Testo unico delle imposte sui redditi.

Le nuove aliquote sono le seguenti:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro,
  • 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro,
  • 43% per i redditi che superano i 50.000 euro.

Commenta