Nella bozza del decreto legge crescita-bis di cui si è parlato mercoledì scorso nel Consiglio dei Ministri (V. il nostro articolo al riguardo “Decreto crescita, ecco la bozza: agenda digitale e start up”) torna un tema caro al ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, quello della necessità per il nostro paese di attrarre investimenti esteri produttivi.
Allo scopo, nella bozza si prevede l’istituzione di un Desk Italia per “attrarre investimenti dall’estero, nonché agevolare gli investitori esteri che manifestino interesse per la realizzazione di iniziative di significativo impatto economico e sociale per il Paese“. Il Desk Italia viene istituito con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello sviluppo economico, e “svolge la propria attività secondo gli indirizzi elaborati dalla Cabina di regia per l’internazionalizzazione“. Questa Cabina è l’organismo diretto congiuntamente dai ministri dello sviluppo economico e degli esteri ed istituito per coordinare al meglio le politiche e le strategie di internazionalizzazione del nostro Paese, mettendo a sistema iniziative per la promozione, strumenti di analisi e penetrazione sui mercati e concentrando l’uso delle risorse finanziarie verso obbiettivi specifici e condivisi (V. l’articolo “Cabina di regia per l’internazionalizzazione: ieri la prima riunione”). Proprio nella sua prima riunione, il 18 luglio scorso, uno dei target fissati dalla Cabina era stato quello di rafforzare l’attrazione degli investimenti dall’estero. Si sottolineava infatti, nel documento finale: “Lo stock degli Investimenti diretti esteri verso l’Italia è stabilmente inferiore rispetto a quello verso gli altri Paesi europei. E’ dunque necessario attuare al più presto un progetto strategico per l’attrazione, l’insediamento e il mantenimento degli investimenti Diretti Esteri sul territorio nazionale.”
La funzione del Desk Italia è quella di “raccordo fra le attività di promozione all’estero dell’Italia quale destinazione degli investimenti esteri svolte dall’Agenzia per l’internazionalizzazione – Ice, e le attività di accompagnamento e insediamento di investitori esteri svolte dall’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – Invitalia“. Inoltre Desk Italia elaborerà “su base annuale proposte di semplificazione normativa ed amministrativa sul tema dell’attrazione degli investimenti esteri“.
Nella visione del ministro, non si tratterà di un nuovo carrozzone burocratico, in quanto Desk Italia opererà presso il ministero dello Sviluppo economico, avvalendosi di personale dell’Agenzia – Ice e dell’Agenzia – Invitalia, senza ulteriori oneri per lo Stato. Questo un po’ ci rincuora, perché dopo l’esperienza (abbastanza fallimentare) di Invitalia, nessuno sente il bisogno di un nuovo organismo burocratico con sedi, presidenti e consigli di amministrazione: a giudicare da quello che sta scritto nella bozza, si parla di un desk operativo, di coordinamento, e non di una società vera e propria, e questo potrebbe essere anche un esperimento positivo, e quantomeno privo di costi aggiuntivi.
Naturalmente il cammino da qui alla conversione del decreto è lungo, e vedremo quale sarà il risultato finale. Ma in ogni caso il problema è importante, e quindi apprezziamo l’attenzione del governo su questo tema.