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Design italiano: il rapporto della Fondazione Symbola svela il backstage e l’importanza della comunicazione

L’analisi che ogni anno la Fondazione Symbola prepara, insieme a Deloitte Private e Polidesign, sul mondo del design, ha il merito di scendere nel dettaglio di un comparto di estremo rilievo per l’economia del nostro Paese, il progetto, cioè la cultura del pensare, dell’innovare, del creare che da sempre contraddistingue per la sua originalità la nostra storia plurisecolare. Ma il mondo che Symbola “attraversa” nel suo lavoro di analisi e poi di sintesi, riguarda non tanto la materialità del progetto e del prodotto, quanto il backstage culturale che sta dietro. E cioè i luoghi fisici e virtuali dove nascono il patrimonio del design italiano e, soprattutto, la sua internazionalizzazione: gli studi di progettazione, di ingegnerizzazione, le Università, i centri di ricerca, gli ISIA, le Accademie delle Belle Arti, le scuole e gli istituti di design e progettazione, le agenzie di marketing, quelle dei servizi più diversi (packaging, fieristici, commerciali) quelle della comunicazione (Uffici Stampa e PR) e infine, l’editoria cartacea e digitale.

Design italiano: il primato del Sistema-casa

I numeri lo confermano: 30mila aziende e 61mila occupati (di livello alto). A primeggiare, come parte più consistente di questa poderosa, capillare e magmatica struttura, è il Sistema-casa ma il design pervade ormai i più diversi settori della manifattura italiana, simbolo di un plurisecolare tradizione di cultura diffusa che costituisce la spina dorsale del successo del Made in Italy. Solo l’analisi periodica di Symbola, culminata nell’edizione di questo anno, nella ricerca Design Economy 2022 ha fatto emergere giustamente questo contorno di grande rilievo che genera un valore aggiunto di 2,5 miliardi di euro e che, dopo lo stop del Covid, ha ripreso un ritmo di crescita a due cifre.

Il successo del settore grazie a un marketing personalizzato

Questo backstage comprende in particolare un settore di attività, quello degli uffici stampa e PR che non hanno nulla a che vedere con le multinazionali della comunicazione americane o inglesi. Senza il poderoso supporto di questo backstage (al quale va aggiunto il motore per eccellenza, le fiere) attivo da diversi decenni, il Made in Italy non avrebbe avuto lo slancio che ha avuto sui mercati mondiali. Si tratta di agenzie che, insieme ai clienti, creano e promuovono l’immagine delle aziende del design in modo “sartoriale” e personalizzato, su misura del prodotto, dell’evento, del designer, dell’imprenditore.

Le agenzie multinazionali invece danno ormai un servizio standard basato quasi esclusivamente sull’entità del contratto in base al quale si decidono i tempi da dedicare ai rapporti (telefonate, stesura del materiale stampa e così via). E in alcuni casi vengono anche sconsigliate le telefonate con la stampa tanto che dai comunicati e dalle mail sono eliminati i numeri di telefono degli account. Per di più, queste agenzie scoraggiano letteralmente il contatto diretto tra i giornalisti e i manager delle aziende clienti.

Molte agenzie di comunicazione del nostro Paese differiscono dalle multinazionali proprio perché personalizzano il rapporto con la stampa, con il cliente e tra cliente e stampa, realizzando eventi anche all’estero e non soltanto in occasioni di kermesse come il Salone del Mobile. Tanto che molti clienti esteri si servono sempre di più di queste agenzie italiane.

Gabriella del Signore: un esempio di originalità italiana

Spesso a capo vi sono creativi di vaglia, marketing manager di livello internazionale, o come accade per una delle agenzie italiane più note nel settore, la milanese Ghenos Communication, da design addict di esperienza e capacità manageriali internazionali. Gabriella del Signore, fondatore della Ghenos Communication, rappresenta uno degli esempi dell’originalità italiana della comunicazione nell’accezione più ampia poiché ha scelto di accettare clienti dei classici settori nei quali eccelle l’italian lifestyle: design, architettura e real estate.

La Del Signore, prima di fondare la sua agenzia, ha avuto un’importante esperienza lavorativa in De Padova (un brand storico del design italiano, oggi del gruppo Boffi), affiancando quotidianamente Maddalena De Padova per oltre 6 anni. E questo le ha permesso di conoscere alcuni tra gli interpreti più importanti del design a livello internazionale, fra i quali Vico Magistretti e Achille Castiglioni. La specializzazione ha dato origine a una nuova divisione, la 3D BIM Agency, dedicata al Building Information Modeling, un metodo per l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite aiuto di software. Tramite esso tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente, con servizi mirati a ottimizzare e capitalizzare l’investimento digitale del cliente.

Milano Contract District: trovare casa partendo dal design italiano

L’evoluzione più rappresentativa di questa simbiosi tra comunicatori e cliente è la trasformazione, in occasione del trasferimento della sede, dell’agenzia in un nuovo hub dedicato al networking tra aziende del settore design, interior e architettura, il Tricolore Design Hub che verrà inaugurato il 30 maggio. Su questa linea di integrazione tra design, architettura e real estate opera il cliente Milano Contract District, MCD, uno degli operatori di real estate più innovatori nel panorama europeo, insignito della Menzione d’Onore all’ultima edizione del Compasso d’Oro, del riconoscimento da parte della Regione Lombardia tra le “Eccellenze della Lombardia”.

Si tratta di una concept showroom di oltre 1.700 mq, che riunisce i migliori brand del mercato italiano per offrire ai professionisti del settore – operatori del real estate, architetti e interior designer – un pacchetto di servizi esclusivi “chiavi in mano” pensati per rispondere al meglio alle mutevoli esigenze del mercato immobiliare residenziale.

Oggi, MCD ha all’attivo partnership su oltre 60 cantieri a Milano, Roma e Torino, con un portfolio di oltre 1.300 unità abitative. Tra i clienti e i progetti più significativi: Citylife con Generali, Bnp Paribas RE, Savills, Dea Capital, Nexity, Reale Immobili (la divisione RE di Reale Mutua), i fondi di investimento Polis, InvestiRE sgr, le imprese Rusconi, Borio Mangiarotti, Mangiavacchi e Pedercini e molti altri importanti player nazionali e internazionali.

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