Condividi

Desertificazione bancaria: sempre più comuni senza sportelli. Colombani (First Cisl): “Preoccupa il risiko”

Nel 2024 la desertificazione bancaria ha fatto un balzo in avanti, con 508 sportelli chiusi e 82 comuni senza più filiali. Il fenomeno si estende ormai anche a città più grandi e al Nord

Desertificazione bancaria: sempre più comuni senza sportelli. Colombani (First Cisl): “Preoccupa il risiko”

Nel 2024 il fenomeno della desertificazione bancaria ha subito una nuova accelerazione, con la chiusura di 508 sportelli, che ha portato il numero complessivo delle filiali sotto quota 20mila a livello nazionale. Il calo, pari al 2,5% rispetto alla fine dell’anno precedente, ha raggiunto il suo apice nel trimestre finale, il più critico dal 2022, con ben 432 sportelli chiusi, a cui si aggiungono 82 comuni che hanno perso ogni punto di accesso bancario. Un vero e proprio esodo che ha privato circa 230mila italiani della possibilità di fare operazioni bancarie direttamente nel loro comune.

È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 31 dicembre 2024 da Bankitalia e Istat.

Desertificazione bancaria 2024: le regioni più colpite

L’analisi del fenomeno ha rivelato che la chiusura delle filiali non ha colpito in modo uniforme tutto il territorio. Le regioni più colpite sono state la Valle d’Aosta (-7,5%), l’Umbria (-4,3%) e la Sardegna (-3,9%), mentre altre, come Emilia-Romagna (-0,9%), Calabria (-0,6%) e Liguria, hanno registrato cambiamenti più contenuti, con alcune riaperture che hanno mantenuto stabile il numero complessivo. In realtà, le chiusure totali sono state 609, ma il dato è influenzato dalle 101 aperture di Banca Private Cesare Ponti, che ha inaugurato sportelli soprattutto nel sud, all’interno di filiali già esistenti del Gruppo Bper, incentrati sul private banking, una tendenza sempre più diffusa nel panorama bancario italiano.

Sempre più comuni senza sportelli: l’espansione del fenomeno anche al Nord

Nel 2024, il fenomeno della desertificazione bancaria ha colpito duramente altri 101 comuni, che sono rimasti senza filiali. La vera impennata, però, è avvenuta negli ultimi tre mesi dell’anno, che sono stati i peggiori dall’inizio delle rilevazioni dell’Osservatorio della Fondazione Fiba, con ben 82 comuni abbandonati. Così, il numero totale di centri senza sportelli è salito a 3.381, pari al 42,8% del totale. Non solo cresce il numero, ma anche le dimensioni dei comuni coinvolti: per la prima volta, infatti, un comune di oltre 20mila abitanti, Trentola Ducenta in provincia di Caserta, è rimasto senza filiali. E la lista dei comuni in difficoltà potrebbe allungarsi, considerando che anche alcuni comuni con oltre 30mila abitanti, come Mugnano di Napoli, rischiano di restare privi di sportello. Inoltre, un comune del Piemonte, Rivalta di Torino, mostra che il fenomeno sta risalendo verso il Nord.

Il drammatico impatto della desertificazione bancaria sugli italiani

Se da un lato si osserva un numero crescente di comuni abbandonati, dall’altro cresce anche il numero degli italiani che non hanno accesso fisico ai servizi bancari: oltre 4,6 milioni (il 6,5% in più rispetto all’anno precedente) vivono in comuni totalmente desertificati. Circa 6,3 milioni (il 4,5% in più) risiedono in comuni con un solo sportello, destinato a chiudere. Anche le imprese in comuni desertificati sono cresciute, raggiungendo 282.688 unità, con un incremento di 18.834 rispetto all’anno scorso.

La situazione è particolarmente grave per le fasce di popolazione più anziane, che non solo hanno minori competenze digitali, ma sono anche penalizzate da un accesso limitato all’internet banking, che in Italia è utilizzato solo dal 55% degli utenti (contro il 67,2% della media Ue). Il divario è ancora più marcato nella fascia di 65-74 anni, dove solo il 33,9% degli italiani sfrutta i servizi bancari online, contro il 44,7% della media europea.

Indicatore di Desertificazione: le province meno colpite e i comuni in difficoltà

L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba ha creato un “Indicatore di Desertificazione Provinciale” (Ipd) che attribuisce un punteggio a ciascuna provincia italiana, basato su comuni senza o con uno sportello, popolazione, imprese locali e superficie. La classifica aggiornata a dicembre 2024 ci racconta che le province meno “desertificate” sono Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Pisa, Ragusa, Ravenna e Reggio Emilia. Le grandi città, invece, si piazzano più in basso: Milano è al 22°, Roma al 39° e Napoli al 45°. In fondo troviamo Vibo Valentia e Isernia.

Colombani: “Preoccupano i possibili effetti del risiko bancario”

Riccardo Colombani, segretario generale di First Cisl, esprime grande preoccupazione per l’accelerazione del fenomeno e per le possibili conseguenze del risiko bancario. Secondo Colombani, la continua concentrazione del sistema bancario, “accelerato dalle ultime operazioni, potrebbe portare a nuove chiusure di sportelli e a una riduzione dei servizi, con un impatto diretto sull’occupazione. Comuni sempre più grandi rischiano di perdere anche l’ultimo sportello, creando disagi enormi per le comunità, in particolare per le persone più fragili.”

Peer contrastare questa “desertificazione digitale”, Colombani propone la creazione di “osservatori regionali sull’attività bancaria e redigere classifiche di sostenibilità delle banche, che valutino non solo la presenza fisica delle filiali, ma anche i programmi di educazione digitale per la clientela, essenziali soprattutto nelle regioni più colpite, come la Calabria o la Campania, dove i comuni privi di sportello sono, rispettivamente, il 74% e il 55,3% e l’internet banking – conclude Colombani – viene utilizzato da appena un terzo della popolazione”.

Commenta