Il tribunale di Milano ha condannato Bnl a pagare circa 8,2 milioni di euro di risarcimento, da rivalutare e con gli interessi a una società, branch italiano di una multinazionale francese operante nel settore immobiliare, in merito alla stipulazione di un contratto di interest rate swap. La banca guidata da Andrea Munari dovrà pagare anche le spese processuali.
La causa, avviata nel 2013, riguarda una vicenda del 2007, quando la società ha stipulato con Westdeutsche Landesbank un finanziamento di circa 38 milioni di euro, finalizzato alla realizzazione di un centro commerciale e contenente l’obbligo contrattuale di hedging.
Per coprire il rischio derivante dal possibile rialzo del tasso variabile previsto dal finanziamento, un’altra società, anch’essa riconducibile allo stesso gruppo, ha sottoscritto con Bnl un contratto derivato Swap con finalità di copertura. Secondo il giudizio del Tribunale di Milano però
esiste la “carenza di prova dell’idoneità ex ante del contratto a svolgere la funzione – quanto meno prevalente – di copertura richiesta” e questa “grava su Bnl”.
Inoltre, secondo il giudice è stata rilevata “una finalita” dell’Irs prevalentemente speculativa rispetto all’andamento del tasso di interesse” e di questo discende l’affermazione della responsabilità della banca per i danni subiti dalla società del gruppo immobiliare. Inoltre, il contratto avrebbe avuto costi occulti per circa 500mila euro.