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Derby, la Juve spera nell’effetto Champions anche contro il Toro

Tonificati dalla bella vittoria contro il Chelsea in Champions i bianconeri di Allegri puntano a confermarsi nel derby di oggi contro il combattivo Torino di Juric – Non semplice la trasferta emiliana dell’Inter contro il Sassuolo

Derby, la Juve spera nell’effetto Champions anche contro il Toro

Ultimo giro prima della sosta. Il campionato, già ripartito ieri con l’1-1 tra Cagliari e Venezia, ci offre una settima giornata molto interessante, a cominciare dagli anticipi odierni Torino-Juventus (ore 18) e Sassuolo-Inter (20.45). Il derby della Mole è senza dubbio il match di cartello di questo sabato, anche perché i granata, dopo due stagioni di sofferenza, lo affronteranno con molte più certezze del solito. La cura Juric, al netto dei punti buttati di Venezia, sta funzionando e il Toro ha tutta l’intenzione di creare problemi alla Signora, a sua volta rigenerata dall’importantissimo successo sul Chelsea. L’esame derby è forse il più delicato per Allegri, perché superarlo vorrebbe dire aver definitivamente superato la crisi, viceversa invece il clima tornerebbe pesante, tanto più con due settimane di sosta davanti.

“Sarà una bella partita, noi dobbiamo dare un altro colpetto alla classifica per sistemarla e il Derby della Mole col ritorno dei tifosi è l’occasione perfetta – ha spiegato Allegri -. Juric si incarna molto con lo spirito Toro, sta facendo un ottimo lavoro. Sarà una partita complicata, servirà pazienza, il Torino è la squadra che ha concesso meno tiri alle avversarie, quando abbassa un po’ i ritmi fa comunque sempre le cose bene”. La vittoria di mercoledì ha ridato smalto alla Juve, ma soprattutto a lui, elogiato da critica e tifosi per le mosse tattiche che hanno incartato i campioni d’Europa. Su tutte l’avanzamento di Chiesa in attacco, scelta che ha deciso il match e che ora, alla luce delle assenze di Dybala e Morata, appare come la panacea dei mali bianconeri. “Questa però sarà una partita diversa, loro giocano uomo contro uomo e noi dovremo essere bravi a crearci gli spazi – ha puntualizzato il tecnico bianconero -. Sulla carta abbiamo 5 punti in meno del previsto, bisogna recuperarli ad ogni passo. In più, vediamo di portare a casa una vittoria per passare meglio la sosta, sfruttiamo l’energia positiva del momento”.

Se in casa Juve regna fiducia, lo stesso si può dire del Toro, convinto di aver trovato il condottiero giusto dopo anni di montagne russe. “Il nostro avversario ha valore assoluto e ha ritrovato risultati e spirito, ma noi ci siamo allenati con la giusta intensità, come sempre – le parole di Juric -. So che i livelli tecnici in campo sono diversi, ma il Toro è la squadra di Torino, questo lo percepisco”. Le schermaglie dialettiche lasceranno ora spazio al campo, dove c’è molta curiosità soprattutto per le scelte di Allegri, molto abbottonato sul tema formazione. L’unica certezza sembra essere rappresentata dal sistema di gioco, un 4-4-2 con Szczesny in porta, Danilo, De Ligt, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Cuadrado, Bentancur, Locatelli e Rabiot a centrocampo, Kean e Chiesa in attacco. I granata risponderanno con un 3-4-2-1 con Milinkovic-Savic tra i pali, Zima, Bremer e Rodriguez nel reparto arretrato, Singo, Lukic, Mandragora e Aina in mediana, Linetty e Brekalo alle spalle dell’unica punta Sanabria.

In serata invece sarà la volta dell’Inter, attesa dalla trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo di Dionisi. Partita da vincere per gli uomini di Inzaghi, vogliosi di tornare a correre dopo i pareggi con Atalanta e Shakhtar, comunque abbastanza positivi sul piano del gioco. Ora però, con il Napoli in vantaggio di 4 punti e lo scontro diretto tra i bergamaschi e il Milan, è il caso di prendersi il bottino pieno, anche perché gli emiliani, nonostante il successo sulla Salernitana, sono ancora molto lontani dai livelli dell’anno scorso. Proprio in questo stadio poi partì la cavalcata di Conte verso lo scudetto: da quello 0-3 del 28 novembre, infatti, iniziò un percorso quasi netto che portò al tanto agognato tricolore. “Finora abbiamo giocato sei partite di campionato molto buone, anche se ci mancano quei 2 punti che tra Samp e Atalanta avremmo meritato – l’analisi di Inzaghi -. Ho un po’ di rammarico perché avrei voluto avere più di un punto in Champions viste tutte le occasioni, ma ci penseremo quando tornerà la Coppa. Ora pensiamo solo al Sassuolo, servirà la vera Inter”.

Il tecnico, in una settimana difficile per il club (il passivo di bilancio di 245,6 milioni è il più alto di sempre in Serie A), cercherà una vittoria importante affidandosi al 3-5-2 con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Perisic a centrocampo, Dzeko (leggermente favorito su Correa) e Lautaro in attacco. Consueto 4-2-3-1 per Dionisi, che risponderà con Consigli tra i pali, Muldur, Chiriches, Ferrari e Rogerio nel reparto arretrato, Maxime Lopez e Frattesi in mediana, Berardi, Djuricic e Boga alle spalle dell’unica punta Raspadori.

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