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DERBY DI MILANO – Inter-Milan è la stracittadina della riscossa delle milanesi

Dopo due settimane di pausa, finalmente torna il campionato, e lo fa con il botto. A San Siro va in scena uno dei derby più attesi degli ultimi anni, con due squadre profondamente rinnovate che vogliono tornare a essere protagoniste. San Siro si riempirà nuovamente come nelle grandi occasioni, con un tutto esaurito da 77.500 spettatori.

 L’Inter parte con i favori del pronostico alla luce delle due vittorie nelle prime due giornate di campionato, nonostante le battute sui successi milanisti nei confronti precampionato: “Anche io ho detto che il Milan ne ha vinti due, e in questo senso è avvantaggiato – ha detto sornione Mancini -. Vincere il derby significherebbe avere più entusiasmo, aggiungere una vittoria alle due già fatte, non cambierebbe assolutamente nulla in prospettiva, in classifica, perché siamo alla terza giornata. Cosa mi aspetto dalla mia Inter? Siamo convinti di poter fare una grande stagione, vincere ci darebbe continuità. In breve tempo dobbiamo arrivare di nuovo al top, vogliamo avere una squadra che vinca e che faccia divertire”.

Un pensiero lo dedica al suo amico Mihajlovic, per la prima volta avversario in un derby: “Lui è al Milan per merito proprio e se lo merita. Saremo ‘nemici’ per qualche ora, poi tutto tornerà come prima. I suoi saltelli alla presentazione? Lui è un professionista, credo sia normale. Non c’è nulla di scandaloso in questo”.

Mancini ha alcuni dubbi di formazione, che si porterà dietro fino all’ultimo: “Su Miranda decido domani mattina, ma non corro nessun rischio. Chi al suo posto, Ranocchia o Medel? Non ho deciso. Icardi gioca e sarà comunque capitano”.

L’Inter sogna di proseguire il proprio cammino in vetta alla classifica, e proprio per questo l’obiettivo di Mancini è uno solo: “Vincere, poi considerando che siamo solo alla terza giornata, il gioco viene dopo”.

Dall’altra parte sarà il primo derby sulla panchina milanista per Sinisa Mihajlovic. Un appuntamento decisamente importante non solo perchè si tratta del derby, ma anche alla luce delle due deludenti prestazioni contro Fiorentina ed Empoli: “Sono ottimista perchè è difficile fare peggio rispetto alle prime partite – ha commentato l’allenatore milanista -. Avete scritto che alcuni giocatori si sono offesi per le mie parole, ma dicendo così avete offeso loro perchè sono professionisti e le mie parole servono per spronarli. Io dico sempre quello che penso, non sono uno che si accontenta, che vende fumo e che cerca scuse per sè e per la sua squadra. Sono tre anni che il Milan non è più il Milan, prima pretenderemo di più da noi e prima torneremo protagonisti. So che ci vuole tempo, nessuno fa miracoli, ma noi dobbiamo moltiplicare le forze e ragionare come se non avessimo tempo, solo così le critiche si trasformeranno in successi. Vincere un derby dà autostima, fiducia. In questo momento è la partita più importante, vincere sarebbe una grande gioia. Stiamo sereni, affrontiamola con la testa libera e con coraggio”.

Una battuta sull’amico Mancini (“Quando ci sentiamo non parliamo mai di calcio. E’ un mio amico da 20 anni e se sono qui è anche grazie a lui che mi ha permesso di fargli da secondo. Sono molto riconoscente nei suoi confronti”), un’altra sulle parole di Stankovic, che in settimana ha dato il Milan per favorito dopo i due successi…nelle amichevoli in Cina e al Trofeo Tim (“Secondo me è stata una bella gufata!”), per poi tornare serio e parlare del suo rapporto con il presidente Berlusconi: “Io sono responsabile della squadra e sono libero di fare tutto quello che ritengo giusto. Io sono fatto così, se mi hanno preso credo lo abbiano fatto anche per come gestisco la comunicazione. Non c’è nessun problema con la dirigenza, con il presidente ci siamo parlati e abbiamo avuto un confronto costruttivo”.

I dubbi di formazione riguardano principalmente il centrocampo, con Kucka sicuro titolare e Poli, De Jong e Montolivo a contendersi due maglie: “Montolivo titolare? Nemmeno io lo so. Lui è De Jong insieme? Sono compatibili, cambiando sistema di gioco. Zapata o Ely? Ho un dubbio”.

Tra i più attesi c’è Mario Balotelli, che però partirà dalla panchina: “Deve aumentare la massa muscolare e diminuire quella grassa – ha spiegato Mihajlovic -. È dimagrito due etti e mezzo, in linea ma non troppo con le cose che abbiamo pensato di fare. Comunque si sta allenando bene, è positivo. Sta bene”. 

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