“Ho cominciato a lavorare come grafico nel ’95, per poi aprire una piccola agenzia con mio fratello nel ’98. L’agenzia è rimasta piccola perché, nel frattempo, abbiamo deciso di aprire una rivista per dare spazio ai designer e agli stilisti più interessanti. Dalla rivista, che si chiamava Pig, è nata l’idea di Depop, un market place dove comprare e vendere i vestiti di seconda mano”. Parla così Simon Beckerman, classe 1974, milanese, disegnatore degli occhiali Superfuture, che giusto dieci anni fa compie il grande passo: creare un sito per comprare o vendere vestiti di seconda mano, per risparmiare. Così fonda il sito e poi l’app Depop che permettono la compravendita di oggetti insoliti, particolari, in genere un usato sicuro dal prezzo vantaggioso.
Depop, dieci anni dopo, si è trasformata in una piattaforma che oggi conta 30 milioni di utenti distribuiti in oltre 150 Paesi al mondo, impiega oltre 400 dipendenti nella sede di Londra e negli uffici di Manchester, Los Angeles, New York e Sydney. Su Depop, ogni mezzo secondo viene caricato un prodotto e ogni tre secondi viene venduto un capo di moda. Nel 2020, Depop ha transato un miliardo di articoli, il tutto in un ambiente virtuale, senza negozi o magazzini fisici, ma mettendo in contatto venditore e compratore. Nel 2020 le vendite lorde di merci sono state di circa 650 milioni di dollari, mentre i ricavi sono stati pari a 70 milioni di dollari, entrambi in aumento di oltre il 100% anno su anno grazie alla frequentazione di stilisti, designer, creativi, venditori di articoli vintage, collezionisti seriali di sneakers e molto altro. Compresi o giovani che possono aspirare a vendere le loro prime creazioni.
Un fenomeno che non è sfuggito ai Big Usa. E così, a fine maggio, Depop è stata acquisita da Etsy, il marketplace americano quotato al Nasdaq per 1,625 miliardi di dollari che incoraggia la vendita di un usato di qualità permettendo ad artigiani e piccoli negozianti di presentare i loro prodotti, dai gioielli ai giocattoli, dai vestiti ai libri, fino agli arredi da giardino e ai regali di nozze.
A RONCADE UN CAMPUS CHE FA INVIDIA A SILICON VALLEY
Questa storia di eccezionale successo è stata resa possibile dall’incontro con una struttura eccezionale, quella creata da Riccardo Donadon, presidente e fondatore di H-Farm, l’incubatrice di Roncade per idee imprenditoriali innovative che nel 2011 capì le potenzialità del progetto tanto da offrire una base per costruire un’impresa dall’idea iniziale del cofondatore della rivista Pig e degli occhiali da sole Retrosuperfuture. “Donadon – dice Beckerman – è un grande visionario, fin troppo avanti per il mercato italiano, che solo oggi comincia a capire per davvero il valore dei suoi progetti educational”.
Fondata nel gennaio 2005, H-Farm è oggi è l’unica realtà al mondo che unisce in un unico luogo investimenti, servizi per le imprese e formazione. Strutturata come un campus, ad un passo da Treviso e da Venezia, si estende su 51 ettari, di cui 20 di area boschiva, ed è il più importante polo di innovazione in Europa. Conta oltre 600 persone che lavorano in territorio italiano ed è considerata un unicum a livello internazionale.
“Sono felicissimo per Simon, che in questi 10 anni è diventato un grande amico – commenta il presidente di H-Farm – La sua è una storia bellissima, fatta di umiltà, grandissima visione, enorme sensibilità per il design, capacità di ragionare in grande, ed un incredibile capacità di saper interpretare la società di oggi. Depop in 10 anni ha fatto qualcosa di straordinario, raggiungendo dei numeri che molti gruppi industriali raggiungono in due generazioni”.
Il titolo H Farm, quotato all’Aim, è schizzato su del 12%, attraendo l’interesse degli investitori per il primo “venture incubator al mondo che si è focalizzato nel mondo seed, supportando la nascita di oltre 120 startup digitali. L’operazione Depop, grazie alla clausola di earn out prevista negli accordi, genererà per H-Farm un ritorno di 15,5 volte rispetto all’investimento iniziale (792mila euro) per un totale di circa 6 milioni consentendo di superare in anticipo i target, relativi alle exit delle startup, delineati nell’intero piano industriale 2020-2024. Ma offrirà anche le risorse per sostenere lo sviluppo di tutta la business unit H-FARM Education, i cui percorsi scolastici coprono la fascia dai 12 anni fino all’università.
LA SCUOLA DELLE IDEE QUOTATA ALL’AIM
Già, perché la scuola ha un valore strategico in un progetto che non si ferma con la vendita di Depop. “Questa cessione è solo l’inizio di una enorme creazione di valore”, aggiunge infatti Donadon con una punta di rammarico Donadon. “Il modello di business di puro acceleratore con l’esigenza di dimostrare al mercato le exit, associato alle difficoltà dovute al ritardo del Campus, ci ha imposto una prematura uscita da Depop. Il risultato raggiunto è comunque molto soddisfacente e lo è stato anche per tutti gli angels investor che hanno seguito i nostri suggerimenti ed investito con noi”. E adesso? “Nei prossimi anni l’obiettivo sarà ripetere questa storia con i nostri studenti. Ogni giorno sento idee straordinarie: ora vogliamo fare in modo che il prossimo Unicorn esca dalla nostra università, dalla nostra scuola o dai nostri corsi”.