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Demografia delle imprese: nel primo trimestre 2023 aperture stabili ma chiusure in aumento (+5,9%)

Nonostante il sensibile incremento delle chiusure rispetto allo stesso periodo del biennio precedente, il saldo negativo resta tra i valori più contenuti degli ultimi dieci anni

Demografia delle imprese: nel primo trimestre 2023 aperture stabili ma chiusure in aumento (+5,9%)

Saldo lievemente negativo per le imprese italiane tra gennaio e marzo. Due anni dopo la pandemia, lo shock impresso sulla natalità e mortalità delle imprese sembra essersi assorbito anche per il primo trimestre del 2023 che ha evidenziato una sostanziale stabilità delle iscrizioni al Registro delle Imprese delle Camere di commercio (101.788 unità, in linea rispetto allo stesso periodo del 2022). Allo stesso tempo si è assistito a un sensibile incremento delle chiusure rispetto allo stesso periodo del biennio precedente (109.231 unità) anche se si tratta di valori più contenuti degli ultimi dieci anni.

Questo è lo scenario che emerge dai dati Movimprese elaborati da Unioncamere – InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di commercio relative all’andamento del I trimestre del 2023, a conclusione del quale il tessuto imprenditoriale si è ridotto di -7.443 unità (-0,12% dello stock di imprese). Una flessione che però resta tra le più contenute del recente passato e che (con l’unica eccezione del 2021) caratterizza tradizionalmente i trimestri di inizio d’anno a causa del concentrarsi delle cancellazioni sul finire dell’anno precedente e l’inizio del nuovo.

Bene le attività professionali, male i settori del commercio e dell’agricoltura

Pur in un contesto di sostanziale stabilità, alcuni settori vedono aumentare in modo apprezzabile la propria base imprenditoriale. Tra questi si segnalano le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2.992 imprese), le attività immobiliari (+1.571) e le costruzioni (+1.070), ancora sotto l’onda “lunga” degli incentivi all’edilizia. Sul fronte opposto ad arretrare maggiormente sono i settori del commercio (-8.806 imprese, -0,61%) e dell’agricoltura (-6.167 unità, -0,85%).

Crescono le società e diminuiscono le imprese individuali

Tra le forme giuridiche, il segmento più dinamico del nostro tessuto imprenditoriale continua a essere quello delle società di capitali, che aumenta nel trimestre di 13mila unità (pari a un tasso di crescita dello 0,69%). Una vitalità che non riesce a compensare totalmente il saldo negativo delle imprese individuali, che nel periodo diminuiscono di 14.389 unità (pari allo 0,47% in meno), delle società di persone (-5.068 pari a un tasso di crescita di -0,56%) e delle “Altre forme”, che fanno segnare 733 unità in meno (pari allo 0,35% in meno).

Demografia delle imprese a livello territoriale

A livello territoriale, l’analisi mostra saldi negativi in tutte e quattro le grandi ripartizioni, ciascuna in arretramento rispetto a un anno fa. Tra le regioni, Lazio, Sardegna e Trentino-Alto Adige sono quelle che fanno registrare un saldo positivo – per quanto contenuto – rispettivamente con 1.157, 253 e 85 imprese in più. Mentre Piemonte e Sicilia sono quelle che hanno chiuso il primo trimestre 2023 con il risultato peggiore in termini assoluti, rispettivamente con 1.638 e 907 imprese in meno.

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