Si è chiuso con un risultato netto negativo per 19,9 milioni di euro, condizionato dall’elevata incidenza della tassazione, il primo semestre dell’anno per Banca Popolare dell’Emilia-Romagna. Il risultato di gestione è sceso a 622 milioni di euro a causa delle rettifiche su crediti comprensive di accantonamenti straordinari per circa 158 milioni. Il margine di intermediazione, pari a 1,09 miliardi, è salito dello 0,5% rispetto al primo semestre 2012 e del 19% rispetto al primo trimestre di quest’anno.
Dal punto di vista della solidità patrimoniale, il Core Tier 1 ratio si è attestato all’8,22%. La percentuale sale all’8,35% (+8 punti base da fine 2012) al netto dell’operazione di acquisizione di CR Bra, entrata a far parte del gruppo Bper nel primo trimestre. Il costo del credito risulta pari a 92 punti base nel semestre, in rialzo rispetto ai 60 punti base dello stesso periodo dello scorso anno, e al netto degli accantonamenti straordinari si attesterebbe a 59 punti. I costi operativi sono in calo del 5% annuo nonostante gli accantonamenti straordinari per incentivazioni all’esodo e i 9 milioni del fondo di solidarietà.
La raccolta diretta da clientela si è attestata a 46,3 miliardi, in calo del 2% rispetto alla fine del 2012, mentre la raccolta indiretta da clientela, valorizzata ai prezzi di mercato, è cresciuta dell’1,7% da inizio anno a 25,4 miliardi.
“Il contesto congiunturale, ha precisato la banca, permane difficile e le prospettive di ripresa economica risultano ancora incerte. Il protrarsi della debolezza del contesto congiunturale potrebbe quindi determinare pressioni sui ricavi mentre benefici sul costo del funding dovrebbero derivare dalla politica monetaria espansiva posta in essere dalla Bce e dall’abbondante liquidità del sistema”. “Per la restante parte dell’anno – prosegue la nota – il gruppo Bper si pone come obiettivi prioritari il consolidamento della redditività bancaria tradizionale, l’ulteriore contenimento dei costi operativi e il mantenimento di un adeguata solidità patrimoniale”.