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Delta spaventa le Borse anche in Cina, corsa ai bond e ai Btp

Dopo mesi di assenza del virus, il Covid torna a Wuhan, dove si sono registrati sette nuovi casi, tra alcuni lavoratori immigrati. I contagi aumentano in tutta la Cina: il focolaio di Nanchino ha prodotto più di 300 casi in dieci giorni e il virus è stato trovato in almeno 27 città. Numeri che hanno spinto le autorità a rinviare l’apertura delle scuole. L’allarme Delta torna così a condizionare pesantemente l’andamento dei mercati azionari, spaventati dal rallentamento dell’attività. Il sentiment ha colpito anche Wall Street: è bastato un dato buono ma peggiore delle stime sull’andamento della manifattura per scatenare una corsa ai T Bond che ha subito contagiato l’Europa. Basti dire che, per la prima volta da sempre, è negativo il rendimento dei titoli del Bel Paese fino a 6 anni: un record che ha un rovescio della medaglia, come dimostra il rapido arretramento di Piazza Affari, l’unica Borsa in Europa a chiudere in rosso.

GIÙ TOKYO (SENZA INFLAZIONE) E LA COREA DEL SUD

Il Covid 19 domina la scena dei listini asiatici con l’eccezione di Mumbai (+0,6%). Il Nikkei 225 perde lo 0,8%. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) di Tokyo è cresciuto dello 0,1% su base annua a luglio, al netto di cibo ed energia, è cresciuto dello 0,2% su base mensile a luglio.

Il Kospi della Corea del Sud perde lo 0,4%. Il CPI di luglio è in crescita del 2,6% su base annua.

L’indice Hang Seng di Hong Kong perde l’1%. L’indice CSI di Shanghai e Shenzhen è poco mosso.

“VENDETE L’OPPIO DEI POPOLI”. PECHINO CONTRO TENCENT (-10%)

Dopo i tutor delle scuole private tocca ai videogame. Un giornale vicino all’agenzia di stampa Xinhua, l’Economic Information Daily, ha duramente attaccato i giochi elettronici, specie “Honor of the Kings” prodotto da Tencent, come una nuova forma di “oppio dei popoli”. Gli studenti, si legge, passano anche otto ore al giorno attaccati alle consolle, un vizio che giustifica la ragione delle nuove norme restrittive.

L’effetto è stato immediato: Tencent (tra l’altro grande azionista di Universal) ha perduto in Borsa il 10%.

WALL STREET FRENA DOPO IL RECORD, FUTURE CONTRASTATI

Ieri sera Wall Street ha chiuso contrastata, dopo aver sfiorato l’ennesimo record: S&P500 -0,18%, Nasdaq +0,06%. Peggio di tutti il Dow Jones (-0,28%).

Le incertezze sull’evoluzione del Covid continuano a favorire gli acquisti di bond governativi. Ieri sera il rendimento del Treasury a 10 anni ha segnato i minimi da febbraio a 1,18%.

I future di Wall Street ed Eurostoxx sono contrastati prima dell’apertura.

PETROLIO E ORO POCO MOSSI

Il petrolio è poco mosso dopo aver ceduto il 4% nella seduta di ieri, sui timori che il covid e il rallentamento dell’economia cinese possano compromettere la tendenza di crescita della domanda globale. La Cina è il secondo consumatore di petrolio al mondo.

L’oro è poco mosso a 1.810 dollari.

GLI INDICI PMI PROMUOVONO LA RIPRESA EUROPEA

I solidi dati sulle prospettive di ripresa, sia in Europa che negli Usa, abbinati ai buoni segnali in arrivo alle trimestrali hanno reso possibile un avvio positivo del mese di agosto. Nel corso degli scambi, l’indice EuroStoxx 600 ha toccato il record storico. Restano però forti le incognite sul Covid che spiega la continuazione degli acquisti di bond governativi. Ma si espande anche l’attività manifatturiera. A luglio, secondo quanto emerge dalla lettura finale dell’indice Pmi a cura di Ihs Markit, l’Eurozona si colloca a 62,8 punti. In lieve arretramento dal massimo record di giugno di 63,4, ma superiore alla stima “flash” iniziale di 62,6 punti. “Il fatto che la crescita della manifattura della zona euro si sia leggermente raffreddata a luglio dopo un’espansione da record durante il secondo trimestre non dovrebbe essere di per sé motivo di grande preoccupazione”, ha detto Chris Williamson, chief business economist di Ihs Markit.

PIAZZA AFFARI SI SPEGNE NEL FINALE: -0,05%

Si spegne però nel finale il rialzo di Piazza Affari. L’indice principale finisce addirittura in rosso: -0,04%, a quota 25.351 punti.

La crescita del settore manifatturiero italiano ha registrato un rallentamento a luglio. L’indice PMI per il comparto a cura di Ihs Markit si è attestato a 60,3 punti da 62,2 del mese precedente, ma ancora ben oltre la soglia di 50 punti che separa crescita da contrazione. A luglio l’indice ha visto il 13esimo mese di fila di espansione.

CONTI SUPER PER AXA, GENERALI, HSBC E DAIMLER

Migliore il quadro nel resto del Vecchio Continente. L’indice Eurostoxx 50 guadagna lo 0,8% in scia a Parigi (+0,95%) e Madrid (+0,98%), il listino più tonico. Positive anche Londra (+0,7%) e Francoforte (+0,16%).

La performance di Parigi è dovuta in buona parte all’exploit di Axa (+5%). La compagnia ha messo a segno nel primo trimestre il raddoppio dei profitti a 3,64 miliardi di euro.

Anche Generali ha chiuso il primo semestre con risultati solidi: utile netto in forte crescita a 1,54 miliardi, raddoppiato dai 774 milioni dello stesso periodo del 2020, risultato operativo a 3 miliardi (+10,4%). Premi lordi a 38 miliardi (+5,5%). Solvency Ratio al 231% (224% nell’intero 2020). 

Vola alla City Hsbc. La banca ha registrato un utile ante imposte del primo semestre più che raddoppiato e superiore alle previsioni. Inoltre, la banca prevede di pagare un dividendo semestrale di sette centesimi per azione dopo che la Bank of England ha revocato i limiti di pagamento il mese scorso.

A Francoforte brilla Daimler (+2%). Sul fronte macro da segnalare che le vendite al dettaglio in Germania sono cresciute a giugno del 4,2% su mese e del 6,2% su anno, dati molto superiori alle stime ferme a +2% e +3%.

BATTAGLIA NEI CIELI PER MEGGITT (+58%)

Fermento nell’industria aeronautica europea. Il gruppo britannico Meggitt balza in avanti del 58% dopo che la società statunitense Parker-Hannifin ha annunciato di voler acquistare la rivale in un’operazione valutata 8,76 miliardi di dollari. Il fornitore britannico di componenti per auto e jet Senior sale del 10% dopo aver registrato un utile nel primo semestre rispetto alla perdita dell’anno precedente. Salgono anche Melrose (+6%) e Rolls-Royce (+3,5%).

BTP, RENDIMENTI E SPREAD AI MINIMI

Le incertezze sull’evoluzione del Covid continuano a favorire gli acquisti di bond governativi. Il rendimento del Treasury a 10 anni ha segnato ieri i minimi da febbraio a 1,21%. Scenario simile per i bond della zona euro, dove il rendimento del Bund tedesco scivola a -0,46%, minimo da febbraio.

In grande evidenza la performance dei Btp, più vivaci dei cugini di Spagna e Portogallo. Il tasso del decennale è scivolato fino a 0,573%, il nuovo minimo dalla metà di marzo. I rendimenti sulla curva italiana sono negativi fino alla scadenza 2027. La percentuale dei titoli di Stato a rendimento negativo è salita a 6.540 miliardi di euro, il 70,8% del totale e record da gennaio. Lo spread si riduce a 101 punti.

UNICREDIT SOTTO IL TIRO DELLA POLITICA

Le tensioni politiche si scaricano su Unicredit (-1,96%) e su Mps (-1,71%), di cui si contesta la cessione all’istituto di piazza Gae Aulenti nonostante che sia risultata il fanalino di coda degli stress test su 89 istituti di credito europei. Secondo Kepler Chevreux, si stanno concretizzando le premesse perché “l’affare si faccia. L’operazione potrebbe rafforzare materialmente la posizione competitiva di Unicredit in Italia”, scrivono i broker, verso un ribilanciamento della presenza del gruppo milanese nel Centro-Nord del Paese, aumentando “la massa critica nel retail con la sua offerta digitale e generando sinergie significative che consentirebbero un miglioramento del ritorno sul valore tangibile atteso rispetto all’opzione standalone”.

SPROFONDA CARIGE, VOLA AZIMUT

Nel comparto sprofonda Carige (-10,73%), bersagliata dai realizzi post rialzo seguito alla riammissione in Borsa dopo il lungo stop: la banca genovese si colloca tra i più deboli nell’esercizio condotto dalla Bce sugli istituti minori in parallelo agli stress test Eba.

Nel finale scivola in terreno negativo anche Intesa Sanpaolo (-0,73%).

Realizzi su Fineco (-2,08%), mentre Azimut chiude a +1,93%. Chiudono in rosso anche Banca Bpm (-0,38%) e Bper (-30%) dopo una seduta ampiamente positiva.

SBANDA FERRARI, CNH AL TOP. OGGI TOCCA A STELLANTIS

In forte calo anche Ferrari (-1,8%) che pure ha archiviato il secondo trimestre con ricavi e utili in forte crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, che aveva fortemente risentito delle interruzioni causate dalla pandemia di Covid-19, superando anche i livelli 2019. La guidance 2021 sul free cash flow industriale è stata rivista al rialzo da circa 350 milioni di euro a circa 450 milioni, “a condizione che l’operatività non sia impattata da ulteriori restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19”, si legge nella nota.

Al contrario, seduta positiva per Cnh (+1%), che ha chiuso in rialzo dell’1% a quota 14,20 euro dopo aver ottenuto due aumenti di target price da parte degli analisti. Banca Akros ha alzato il prezzo obiettivo da 17,5 a 18,25 euro, confermando la raccomandazione buy. I conti del secondo trimestre, spiegano gli analisti, sono stati “decisamente migliori del consenso” e la società “ha migliorato la sua guidance 2021”. Equita Sim ha invece incrementato il target price sul titolo dell’8% a 18,5 euro, confermando il rating buy.

Stellantis +1,11% alla vigilia della trimestrale. In serata sono usciti i dati delle immatricolazioni di luglio: 110.292 auto, il 19,4% in meno dello stesso mese del 2020.

COLPO GROSSO DI ENEL: UN MILIARDO PER L’IDROELETTRICO ERG

Enel ha aggiunto un accordo per l’acquisizione dell’intero capitale di Erg Hydro, che detiene un portafoglio di impianti idroelettrici per 527 MW di capacità installata, a fronte di un corrispettivo di 1,039 miliardi di euro, per un enterprise value di un miliardo di euro. Il colosso elettrico accelera così il piano di crescita in Italia. Ed Erg a sua volta potrà raccogliere ulteriori risorse per incrementare la presenza all’estero e rafforzare il modello basato sulla crescita nell’eolico e nel solare.

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CORRONO LEONARDO E FINCANTIERI

In grande fermento Leonardo (+2,29%), in scia ai movimenti nel settore aeronautico europeo. Forte anche Fincantieri, che segna una crescita del 4,8% post trimestrale. Equita ha confermato le stime di utile netto ed Ebitda per il periodo 2021-23 e ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo del 2% a 0,72 euro, confermando la raccomandazione di ‘hold’. Kepler Cheuvreux ha alzato il rating a ‘buy’ da ‘hold’.

VOLA CUCINELLI, DIASORIN AL TOP

Strappa il lusso al traino di Brunello Cucinelli, che cresce dell’8% e ritocca i massimi storici a 56,6 euro. Segue in scia Tod’s (+5,4%).

Seduta positiva anche per Tim (+1,67%) e Stm (+1,56%). La maglia rosa spetta a Diasorin (+3,1%).

AKROS PROMUOVE RCS, STRAPPO DI SARAS

Tra le azioni migliori del listino c’è Rcs (+6%), promossa da Banca Akros all’indomani dei risultati del secondo trimestre migliori delle attese e del ritorno all’utile nel semestre.

Webuild perde invece il 2,52% dopo il balzo delle ultime due sedute, con il titolo che ha guadagnato oltre il 7,5%.

Saras strappa del 7% dopo aver chiuso il secondo trimestre con una perdita netta di 23,8 milioni, in miglioramento rispetto al rosso di 41,1 milioni dello scorso anno. Sull’Aim infine ha brillato Maps (+7,35%) dopo che la pmi digitale ha acquisito il 100% della software factory Iasi.

Categories: Finanza e Mercati