Il Governo ha appena incassato la fiducia della Camera sulla lege di Stabilità, ma già si pensa a come placare l’ira dei Comuni, che denunciano un buco da un 1,5 miliardi e minacciano azioni legali. “Ci sarà un altro provvedimento prima della fine dell’anno – ha assicurato il ministro degli Affari regionali e delle autonomie locali, Graziano Delrio –, un decreto in cui rivedere la flessibilità delle aliquote Tasi per le detrazioni alle famiglie: 500 milioni sono già nella legge di Stabilità. Si arriverebbe a 1,2-1,3 miliardi”.
A frenare sull’ipotesi di Delrio è il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta: “Le soluzioni al problema sollevato dai Comuni – ha detto – devono essere condivise dall’intero Governo oltre che dall’Anci”. Baretta ha confermato poi che oltre all’ipotesi di aumentare le detrazioni grazie a maggiori trasferimenti da parte del Governo, esiste anche la possibilità di alzare le aliquote della Tasi.
La manovra istituisce l’imposta unica comunale (Iuc) e sopprime la Tares, la tassa sui rifiuti e sui servizi urbani in vigore nel 2013. La Iuc comprende l’Imu, dovuta da chiunque possegga immobili “escluse le abitazioni principali” non di lusso, e altre due componenti: la prima (Tari) per la raccolta dei rifiuti urbani, la seconda (Tasi) garantisce le risorse per i servizi indivisibili come il trasporto pubblico locale, l’anagrafe, l’illuminazione e la manutenzione delle strade. Per il 2014 l’aliquota massima della Tasi è fissata al 2,5 per mille.
La disciplina generale della Tasi prevede che i Comuni possano aumentare o diminuire l’aliquota. Il Governo ha imposto però un tetto: la somma delle aliquote Imu e Tasi non potrà superare i limiti stabiliti per l’Imu nel 2013. Quindi, sulle abitazioni principali l’aliquota massima sarà pari al 6 per mille. Sugli altri immobili, Imu e Tasi insieme peseranno al massimo per il 10,6 per mille.
Una delle richieste avanzate dai comuni consiste nel tornare alla versione originale della manovra, che indicava nell’11,6 per mille l’aliquota massima di Imu e Tasi. L’aliquota massima per il 2014 dovrebbe invece salire al 3,5 per mille, secondo l’Anci.
“Questa è la prima legge di stabilità che dà ai comuni e non taglia – ha ribadito oggi il premier Enrico Letta –. La questione posta troverà attenzione, ma invito i Comuni ad avere un atteggiamento dialogante perché con il dialogo i problemi si risolvono. “l paese ha bisogno di scelte responsabili o va in bancarotta”.