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Delrio: “Accordo su fondi Ue nelle prossime settimane”

La Commissione europea critica, il Governo italiano rassicura. La partita sui fondi strutturali europei che spettano all’Italia non è chiusa, ma il sottosegretario Graziano Delrio afferma che siamo ormai alle battute finali. Finora di certo, oltre ai poco rassicuranti dati Eurispes sul 2007-2014, ci sono soltanto le osservazioni arrivate da Bruxelles all’ultimo Accordo di partenariato del nostro Paese, il documento curato proprio dal Delrio per illustrare come saranno utilizzati gli oltre 41 miliardi di fondi europei che l’Italia riceverà fra quest’anno e il 2020 (32 per la politica di coesione più 10 legati al Fondo agricolo: la somma più alta dopo quella che andrà alla Polonia).

In una lettera spedita a Roma un mese fa e i cui contenuti sono stati resi noti oggi dal quotidiano La Repubblica, l’Esecutivo europeo non risparmia quasi nulla: dall’assenza di una “vera strategia” su Agenda digitale, infrastrutture e difesa del patrimonio culturale, alle poche risorse impiegate per combattere l’abbandono scolastico, passando per le mancanze in materia di “gestione delle acque, trasporti e politiche del lavoro”. Più in generale, la Commissione parla di “identificazione ancora insufficiente degli interventi strutturali necessari per riguadagnare competitività” e soprattutto di scarsa “capacità amministrativa”.

RENZI: ALLE SCUOLE I FONDI UE NON SPESI DALLE REGIONI

Il premier Matteo Renzi ha commentato questi rilievi durante la conferenza stampa ai cantieri dell’Expo: “Da palazzo Chigi – ha assicurato – si è cominciato a togliere fondi europei alle Regioni che non li spendono e a metterli sulle scuole”. Secondo il Presidente del Consiglio, fino a oggi l’Italia “ha speso i fondi strutturali peggio di come avrebbe potuto” e per questa ragione “il governo cercherà di cambiare il modello d’impiego”.

DELRIO: I 40 MILIARDI DEL 2014-2020 SONO OPPORTUNITA’, NON RISCHIO

In una nota più ponderata, Delrio ha affermato che “i 40 miliardi di Fondi Ue dell’Accordo di partenariato ancora da stipulare rappresentano oggi semmai l’opportunità di spenderli tutti fino all’ultimo centesimo, non il rischio di perderli. Le osservazioni della Commissione non hanno messo in discussione l’impianto della proposta di Accordo italiana, che anzi la Commissione ci ha invitato a rispettare ma suggerendo, in un dialogo costante con il Governo italiano, affinamenti e precisazioni, molto spesso completamente condivisibili”.

L’ incontro del governo italiano con il Commissario Hahn del luglio scorso ha consentito di chiarire i punti più rilevanti della posizione della Commissione: “Sulla base dell’intenso lavoro svolto in queste settimane – continua Delrio – posso affermare che siamo ormai prossimi alla chiusura del testo definitivo dell’Accordo di Partenariato a settembre, nel rispetto della tabella di marcia che ci eravamo dati. Il lavoro ha consentito di precisare meglio, tra l’altro, l’impegno sul rafforzamento della capacità istituzionale, che verrà attuato attraverso la predisposizione di appositi Piani di Riorganizzazione amministrativa, da parte di tutte le amministrazioni titolari dei fondi strutturali”.

BRUXELLES: ACCORDO NELLE PROSSIMA SETTIMANE

Da parte sua, la rappresentanza in Italia della Commissione europea ha precisato che “l’accordo di partenariato previsto nell’ambito della Politica di coesione per l’Italia nel periodo 2014-2020 non è stato né respinto né ‘congelato. ma è oggetto di continuo e produttivo processo di negoziato tra i servizi della Commissione e il governo italiano, come previsto dalle regole vigenti. Grazie agli sforzi delle autorità italiane, la discussione sul documento (che rappresenta un accordo quadro su tutti i programmi operativi per il prossimo periodo programmatico) sta procedendo bene verso una adozione nelle prossime settimane. In particolare, agli inizi di luglio la Commissione ha inviato le proprie osservazioni sulla bozza di accordo che il governo italiano le aveva a sua volta sottoposto il 22 aprile scorso. Attualmente, i servizi della Commissione e i ministeri italiani responsabili stanno rivedendo il testo in vista dell’adozione. Allo stesso tempo, i servizi della Commissione hanno iniziato ad analizzare e commentare le proposte dell’Italia per gli specifici programmi operativi regionali e nazionali”.

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