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Della Valle infiamma Rcs, l’azione corre a Piazza Affari. Murdoch lo imita sugli schermi de la7

Il titolo sta guadagnando oltre il 20% dopo che Diego Della Valle ha ammesso di essere cresciuto nel capitale “nel rispetto delle regole” – Il patron di Tod’s avrebbe portato la sua quota in Rcs Media Group tra l’8 e il 9% – In questa ottica possono essere interpretate le critiche agli Elkann – Vola anche Ti Media, dopo che è emerso l’interesse di Murdoch

Della Valle infiamma Rcs, l’azione corre a Piazza Affari. Murdoch lo imita sugli schermi de la7

DELLA VALLE INFIAMMA RCS (+22,7%)

MURDOCH LO IMITA SUGLI SCHERMI DE LA7

Acque agitate in Piazza Affari per l’editoria italiana. Primo campo di battaglia, al solito, Rcs Media gGroup. Il titolo del gruppo che controlla il Corriere della Srra ha strappato fin dall’avvio della seduta con un guadagno che sfiora il 22,7% a 1,57 euro ed è finito subito in asta di volatilità dopo che l’azionista Diego Della Valle, ospite ieri sera all’Infedele su La7, ha detto di essere cresciuto molto ”nel rispetto delle regole”.

Il patron di Tod’s ha portato la sua quota in Rcs tra l’8% e il 9% del capitale dal precedente 5,5%. Il 3% circa sarebbe stato rastrellato in Piazza Affari da Della Valle fino a una decina di giorni fa, quando si è concluso il rally borsistico di Rcs. L’imprenditore marchigiano è stato abile a mimetizzarsi tra gli acquisti dei traders che hanno “ingannato” gli stessi ispettori della Consob che non avevano ravvisato l’esistenza di mani forti. D’altro canto, Della Valle è rimasto al di sotto della soglia rilevante del 10% al superamento della quale scatta l’obbligo di comunicazione alla Consob. Sopra il 10% ci sono attualmente soltanto Mediobanca, Giuseppe Rotelli e Fiat.

Il blitz di della Valle offre una chiave di lettura dell’affondo di mister Tod’s contro la Fiat. Il vero bersaglio non è Sergio Marchionne (“se vuole, lui può fare un piano credibile per la Fiat in Italia” ha detto durante la trasmissione) bensì la famiglia Elkann che “deve tornare al più presto a fare quel che sa fare: le gite in barca, le partite a golf e così via”. Non va dimenticato del resto che Della Valle aveva lasciato il patto che controlla il gruppo editoriale la scorsa primavera, in polemica con le scelte dei soci guidati da Mediobanca e Fiat sul rinnovo del Cda e sulla nomina di un nuovo amministratore delegato con l’ingresso nel board di una folta pattuglia di consiglieri indipendenti e di Pietro Scott Jovane al posto di Antonello Perricone. Allora l’imprenditore aveva dichiarato di voler avere le mani libere per variare la propria partecipazione. E tanto ha fatto. Ieri durante l’Infedele su La7 ha detto: “La mia volontà è quella di crescere, tutti lo sanno, lo abbiamo sempre detto”, nell’azionariato, ha aggiunto, “siamo cresciuti molto nel rispetto delle regole”.

Dal 24 agosto, giorno di inizio della corsa al rialzo, il titolo ha guadagnato il 154% toccando un massimo a 2,57 euro il 2 settembre (+361%).

Non meno eccitante la corsa per la conquista di Ti Media. Il titolo è balzato all’insù nelle prime battute della seduta e va in asta di volatilità dopo aver segnato un rialzo del 11,58%. Sul titolo della società che controlla La7 restano puntati i riflettori in Borsa grazie, oggi, all’interesse del gruppo di Rupert Murdoch che segue quello di Mediaset (che oggi deciderà se procedere con un’offerta non vincolante ) e di altri competitor: 3 Italia (interessata alle frequenze ma non solo), Clessidra , Discovery Channel di John Malone e Urbano Cairo. Tutti ad inseguire l’asset più pregiato (i multiplex, ovvero le frequenze digitali) ma anche La7, rete tv che non ha mai superato il tetto del 5% di audience ma che minaccia di sconvolgere gli equilibri di un settore a metà del guado, tra crisi della raccolta pubblicitaria,, concorrenza digitale e ed innovazioni tecnologiche.

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