Deliveroo, piattaforma britannica del food delivery, si quoterà alla Borsa di Londra. La conferma è arrivata stamattina da parte della stessa società che, insieme alla Expected Intention to Float (il documento con cui ha formalmente annunciato l’IPO), ha comunicato anche i risultati del 2020.
Lo scorso anno Deliveroo ha registrato una perdita pari a 223,7 milioni di sterline, 93,3 milioni in meno rispetto ai 317 milioni del 2019. L’utile lordo sottostante è crescito dell’89,5% a 358 milioni di sterline nel 2020, rispetto ai 189 milioni di sterline dell’anno precedente. L’importo totale delle transazioni gestite sulla sua piattaforma è salito da 2,5 a 4,1 miliardi di sterline (+64%) a causa del boom degli ordini a domicilio durante la pandemia, mentre il tasso di esecuzione del GTV (valore lordo delle transazioni), nel quarto trimestre si è attestato a 5 miliardi di sterline grazie alla crescita dei clienti attivi per mese.
“Quando nei mercati è stato possibile tornare a consumare pasti nei ristoranti in seguito al lockdown, abbiamo continuato a registrare un coinvolgimento dei consumatori e una frequenza degli ordini molto forti”, si legge in un comunicato della società. “Nonostante questa crescita significativa, l’online food delivery è ancora in una fase iniziale, e presenta un enorme potenziale di crescita”.
“Oggi Deliveroo è molto più grande di quanto avrei mai pensato possibile”, ha detto il ceo Will Shu. “Stiamo costruendo cucine delivery-only (solo per le consegne), consegnamo prodotti alimentari, costruiamo strumenti per i ristoranti per portarli nell’era digitale: eppure, crediamo veramente che siamo ancora all’inizio”.
Per quanto riguarda la quotazione, L’Ipo di Deliveroo dovrebbe concretizzarsi nel primo semestre del 2021 diventando una delle maggiori quotazioni che la City abbia visto negli ultimi anni. Gli analisti si aspettano una valutazione compresa tra i 7 e i 10 miliardi.
Ricordiamo che ieri, 7 marzo, Deliveroo ha annunciato l’intenzione di versare un bonus a tutti i suoi 36mila rider. La società “prevede di pagare 16 milioni di sterline (circa 22 milioni di dollari) ai suoi autisti di consegna nei 12 mercati” in cui la società opera. In cifre, questo significherà “un risarcimento extra di 10.000, 1.000, 500 o 200 sterline” per ogni autista interessato, a seconda degli ordini consegnati.
La novità arriva a distanza di pochi giorni dall’inchiesta portata avanti dalla procura di Milano sulle condizioni di lavoro dei rider che ha portato ad elevare multe per 733 milioni di euro alle principali aziende di delivery che operano nel nostro Paese e che nel corso degli ultimi anni hanno raggiunto un giro d’affari complessivo di 3,2 miliardi di euro. I pm Italiani hanno inoltre imposto alle aziende di trasformare i contratti dei rider: da lavoratori autonomi dovranno passare allo status di parasubordinati, cioè co.co.co.