L’assemblea dei soci Delfin, la finanziaria lussemburghese che amministra il patrimonio della famiglia Del Vecchio, ha approvato all’unanimità il bilancio 2023, evidenziando risultati eccezionali: dividendi per circa 890 milioni di euro, in aumento del 23% rispetto all’anno precedente. Il portafoglio di investimenti della holding, che include quote significative in EssilorLuxottica, Mediobanca, Generali e Covivio, ha contribuito a un patrimonio complessivo superiore ai 40 miliardi di euro, con una crescita del 50% in 24 mesi. Basandosi sulle performance positive delle partecipazioni, la holding prevede di superare per la prima volta nel 2024 la soglia di un miliardo di euro di dividendi.
“Dalla scomparsa di Leonardo Del Vecchio, avvenuta il 27 giugno 2022, il nostro patrimonio è aumentato di 14 miliardi di euro. Ringrazio l’Amministratore delegato Romolo Bardin e tutto il Consiglio di amministrazione per i risultati raggiunti, che sono il frutto del nostro impegno per realizzare, con il sostegno della famiglia, la visione del nostro fondatore. Proseguiamo nel solco da lui tracciato, nel rispetto di tutte le decisioni e delle linee guida economiche ed etiche che ci ha trasmesso, con una gestione corretta e giusta delle nostre attività, orientata alla creazione di valore per i soci e per le società di cui siamo azionisti stabili e di lungo periodo”, commenta Francesco Milleri, presidente di Delfin.
Considerando gli 890 milioni di dividendi, ogni socio incasserà circa 111 milioni di euro, che saliranno a 125 milioni nel 2024 considerando il previsto miliardo di dividendi.
Eredità Del Vecchio, a che punto è l’accordo per la successione?
Nonostante i successi finanziari, la famiglia Del Vecchio non ha ancora concluso la partita sul testamento del fondatore. Claudio, Marisa, Paolo, Leonardo Maria, Luca e Clemente Del Vecchio, insieme alla moglie Nicoletta Zampillo e al figlio di quest’ultima, Rocco Basilico, stanno ancora discutendo su questioni relative al pagamento delle tasse e alla governance. Tuttavia, c’è fiducia che possa essere raggiunta una soluzione che coinvolga tutti gli eredi. A febbraio, sembrava che si fossero compiuti progressi, con convergenze su aspetti importanti come la liquidazione della quota degli azionisti. La clausola consentirebbe ai soci della finanziaria, ognuno detentore del 12,5% del capitale, di cedere parzialmente o completamente il proprio pacchetto azionario. Riguardo alla governance, si prevede un cambiamento della durata del mandato del consiglio di amministrazione, attualmente a vita, con una possibile modifica a un mandato di tre o quattro anni, confermando Francesco Milleri come guida della finanziaria. Per questa modifica è richiesto il voto unanime degli azionisti. Inoltre, si potrebbe prevedere una modifica nella distribuzione dei dividendi, con una soglia potenzialmente aumentata dal 10% al 30% degli utili.
Leonardo Maria Del Vecchio acquista la maggioranza di Aqua Fiuggi
Leonardo Maria Del Vecchio ha acquisito il 72,5% della Società Acqua e Terme Fiuggi tramite la sua holding Lmdv capital.
Fiuggi, precedentemente controllata da una cordata di imprenditori, vedrà Francesco Borgomeo mantenere una quota di minoranza e il comune di Fiuggi detenere una quota fissa del 5%. Del Vecchio ha espresso il suo impegno a rinnovare il marchio, migliorandone il posizionamento e la competitività. A livello nazionale, l’obiettivo è ridare vigore a un marchio di qualità che offre indubbie proprietà benefiche. A livello internazionale, pur vantando già una buona distribuzione, si punta a incrementare la presenza nei mercati premium di Nord America e Medio Oriente, riportando il marchio Fiuggi ai livelli di prestigio che merita.