L’Ecofin ha confermato che Portogallo e Spagna non hanno adottato azioni efficaci per correggere i loro deficit eccessivi, e i loro sforzi di bilancio sono stati “significativamente più bassi di quanto raccomandato”.
La decisione del Consiglio può ora fa scattare le sanzioni ma la palla torna nel campo della Commissione, che ha 20 giorni per proporre sempre all’Ecofin le sanzioni da adottare. La multa se decisa sarebbe pari allo 0,2% del Pil, anche se i due Paesi possono presentare entro 10 giorni una richiesta motivata per ridurre l’ammontare. Il Consiglio avrà poi ulteriori 10 giorni per approvare o respingere il ricorso.
“Sono certo che avremo un risultato intelligente alla fine del processo”, ha detto il presidente di turno dell’Ecofin Peter Kazimir, mentre il ministro delle finanze spagnole Luis de Guindos è “sempre più convinto” che per la Spagna non ci saranno sanzioni da parte Ecofin per il mancato rispetto degli obiettivi di deficit nel quadro del patto di stabilità. “Importante è non mischiare due procedimenti: uno fa riferimento all’anno 2015 e poi ce n’è un altro, che logicamente inizierà quando arriverà a soluzione il procedimento sanzionatorio, nel quale non ritengo ci saranno sanzioni, ma si fisserà un nuovo percorso per la Spagna, perchè quello di prima non è più valido”.
De Guindos ha indicato che nei prossimi giorni presenterà a Bruxelles una relazione sul 2015 “la Commissione farà un’analisi su quale deve essere il percorso, che siamo convinti sarà fondamentalmente un anno extra per ridurre il deficit”.