Fiscal compact e pareggio di bilancio da ottenere entro l’anno, dismissioni e debito pubblico da abbattere. Il tutto con le promesse elettorali da mantenere sul fronte fiscale e lo spettro di una nuova manovra correttiva che aleggia sui prossimi mesi di primavera. E’ un quadro finanziario complesso quello che si presenta di fronte ai partiti italiani, impegnati in queste settimane in un’agguerrita campagna per le prossime politiche di febbraio. Per uno schema sulle posizioni dei principali schieramenti in campo, proponiamo parte di un’analisi a cura di Marco Rogari (Sole 24 Ore).
CENTROSINISTRA
PAREGGIO DI BILANCIO. Secondo la coalizione guidata da Pier Luigi Bersani è necessario verificare quanto prima lo stato dei conti pubblici. L’Italia manterrà gli impegni presi con l’Europa, rispettando il fiscal compact e arrivando al pareggio di bilancio entro quest’anno, ma chiederà a Bruxelles un maggiore impegno sul fronte della crescita.
DEBITO PUBBLICO. Si punta al pressing sull’Europa per far partire il progetto degli eurobond. Sul fronte interno, le dismissioni serviranno non solo ad abbattere il debito, ma anche a far ripartire gli investimenti.
CENTRODESTRA
PAREGGIO I BILANCIO. Il Pdl ritiene che il pareggio di bilancio vada perseguito in tempi possibili, con parametri sostenibili e senza interventi recessivi. Il partito di Silvio Berlusconi punta alla riduzione della pressione fiscale di un punto l’anno per cinque anni da coprire con una parte dell’operazione per abbattere il debito.
DEBITO PUBBLICO. Maxi-piano per l’abbattimento del debito con l’obiettivo di scendere dall’attuale 126% al 100% del Pil entro la legislatura. Tra le priorità anche interventi su concessioni governative e un accordo con la Svizzera sul rientro dei capitali.
COALIZIONE MONTI
PAREGGIO DI BILANCIO. Il pareggio di bilancio strutturale deve essere portato a termine necessariamente entro quest’anno. Oltre alla completa attuazione dei provvedimenti varati nell’ultimo anno, sono state annunciate nuove misure sul fronte della spesa con una terza fase di spending reviw.
DEBITO PUBBLICO. La riduzione del debito passerà per un piano di dismissioni da 14 miliardi l’anno. Dal 2015 in poi lo stock dovrà essere ridotto di un ventesimo l’anno per la parte eccedente il 60% del Pil.