Il Governo passa la prova del Def in Parlamento. Al Senato, 181 sì ai saldi e 164 alla risoluzione della maggioranza. ‘Un voto all’insegna di responsabilità e stabilità”, commenta il premier Paolo Gentiloni. Al primo via libera ha contribuito anche il Mdp, che invece non ha votato il documento del governo sul Def malgrado l’apertura sul superticket del ministro Padoan. In entrambe le votazioni 12 senatori di Ala hanno votato con la maggioranza. Via libera anche della Camera. A sinistra, Pisapia si smarca da D’Alema: “Lui divide, io voglio unire. Dovrebbe fare un passo di fianco”.
Ma è alta tensione tra governo ed Mdp dopo lo strappo di ieri e le dimissioni del viceministro all’Interno Bubbico. Tanto che il premier fa un appello: “Questo Governo e il Parlamento hanno una responsabilità:non dilapidare i risultati raggiunti e collaborare anche da punti di vista diversi per il bene comune”. Il premier, oggi ad Assisi, dopo aver sottolineato il miglioramento del quadro macroeconomico e della situazione occupazionale, ha aggiunto che si tratta di una responsabilità a cui la politica non si può sottrarre”.
In entrambe le votazioni, quella sullo scostamento e quella sulla nota di aggiornamento, 12 senatori di Ala hanno votato insieme alla maggioranza a favore di entrambe i documenti. Per l’occasione è tornato a Palazzo Madama, dopo molto tempo, anche Denis Verdini.
In assenza di Mdp, i voti di Ala e dei 6 che guardano a Giuliano Pisapia rischiano di essere determinanti per la maggioranza a Palazzo Madama. Nella prima votazione di oggi al Senato, quella sullo scostamento di bilancio, a 181 preferenze ci si è arrivati con 98 del Pd (il presidente Grasso non vota), 24 di Ap, 16 di Mdp, 12 di Ala (il gruppo è di 14), 3 di Gal (che sono D’Onghia, Naccarato, Villari), 12 del Misto e 16 del gruppo Autonomie.