Doppio sì al Senato sul Def. L’Aula di Palazzo Madama ha approvato risoluzione della maggioranza sulla nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza con 164 sì, 108 voti contrari e un astenuto. Bocciati tutti gli emendamenti presentati su cui il governo aveva espresso parere contrario.
Via libera anche alla risoluzione di maggioranza sul Def che prevede uno scostamento dal pareggio di bilancio per 1,6 punti di Pil. I senatori si sono espressi con 181 voti favorevoli, 107 contrari e nessun astenuto.
Numeri alla mano, quindi, il test parlamentare è stato superato con relativa semplicità malgrado le tensioni che nei giorni scorsi avevano attraversato la maggioranza.
Nella risoluzione sulla Nota di aggiornamento al Def, tuttavia, la maggioranza ha chiesto al governo di impegnarsi su una serie di temi.
Il primo è la revisione graduale del cosiddetto superticket, con l’obiettivo di limitare i costi per chi si rivolge al sistema pubblico. Non solo: nel triennio 2018-2020 la risoluzione spinge per un “complesso di interventi in materia sanitaria”, compreso un incremento delle risorse in conto capitale per gli investimenti in sanità.
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha risposto che “il sistema sanitario è sicuramente un ambito in cui andranno valutate misure di miglioramento ed efficientamento”.
La maggioranza chiede poi di potenziare il sistema degli assegni per i figli a carico con la razionalizzazione degli attuali istituti. Un’altra ipotesi vista con favore sarebbe la proroga della riduzione al 10 per cento della cedolare secca sugli affitti abitativi ed “eventualmente estendere il sistema della tassazione sostitutiva anche sui redditi derivanti dagli affitti di immobili ad uso non residenziale”.
L’esecutivo viene poi impegnato a completare la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia sulle imposte indirette per l’anno 2018 e a sostenere gli investimenti, incentivando quelli privati in beni strumentali e immateriali.
Vengono poi sollecitate la promozione dell’aumento dell’occupazione, in particolare a tempo indeterminato per i giovani, mediante nuovi interventi di decontribuzione del lavoro, insieme al potenziamento degli strumenti di lotta alla povertà e all’esclusione sociale, incrementando le risorse destinate a finanziare il reddito di inclusione. Richiesto anche il rifinanziamento legato al rinnovo contrattuale del pubblico impiego.