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Decreto Sostegni: 5 fasce per Partite Iva. Pace fiscale ristretta

Approda venerdì in Cdm il provvedimento da 32 miliardi per sostenere imprese e lavoratori autonomi. Indennizzi rapidi. Ancora dubbi sullo stralcio delle cartelle esattoriali. Una tantum da 2.400 euro per gli stagionali.

Decreto Sostegni: 5 fasce per Partite Iva. Pace fiscale ristretta

Arriva in Cdm il decreto Sostegni. Il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva preannunciato il nuovo scostamento di bilancio che servirà ad aiutare cittadini e imprese in difficoltà in questa ennesima fase di blocco parziale di spostamenti e attività, deciso tramite Decreto legge fino al 6 aprile.

Il nuovo provvedimento di sostegno all’economia stanzia 32 miliardi di euro, con uno spazio da 500 milioni per le modifiche parlamentari, secondo alcune indicazioni date dal ministro dell’Economia Daniele Franco nel presentarlo ai partiti della maggioranza parlamentare. Con lo scostamento che sarà approvato ad aprile dopo la presentazione del Def, arriveranno altri 25 miliardi (per un totale dunque di 57 miliardi) che confluiranno in un secondo provvedimento, più incentrato su misure di rilancio e di ripresa delle imprese.

Al centro del testo che va in Cdm venerdì c’è invece l’indennizzo alle partite Iva, che da solo vale 12 miliardi. I ristori saranno accreditati dall’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile ad un totale di 2,8 milioni di autonomi, tra cui anche i professionisti e autonomi senza codice ateco. La forbice degli indennizzi andrà da 1.000 a 150 mila euro, per una media di 4.200 euro a soggetto. Il decreto prevede poi aiuti alle imprese fino a 10 milioni di ricavi con 5 fasce e percentuali che vanno dal 60% per le più piccole al 20% per le più grandi. Lo schema prevedrebbe un indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. È intenzione del governo garantire pagamenti rapidi per gli indennizzi previsti dal decreto già a partire dal 10 aprile

C’è poi il capitolo della pace fiscale. Il progetto richiesto più volte dall’Agenzia delle entrate è quello di smantellare il magazzino dell’Agenzia della riscossione da quei ruoli inesigibili per cui si crea l’annoso cortocircuito: andarli a recuperare è più oneroso che stralciarli. Rispetto alla precedente edizione di pace fiscale questa propone di azzerare tutte le cartelle dal 2000 al 2015 entro la soglia dei 50 mila euro. Ma questo limite potrebbe essere rivisto al rialzo, se non dal governo, quanto meno in sede di conversione in legge del provvedimento, portandolo a 10 mila euro. Ieri secondo alcune fonti sono state manifestate perplessità da parte del presidente del consiglio sul periodo in cui opererebbe lo stralcio delle cartelle. Possibile dunque un arco di tempo più breve per le cartelle dunque dal 2000 al 2011.

Un altro miliardo e mezzo è per un riconoscimento una tantum agli stagionali, da 2.400 euro complessivi per tre mesi. Stessa cifra è stata stanziata per incrementare il fondo istituito con la manovra per ridurre i contributi dovuti da parte degli autonomi. Il piano vaccini è arrivato a una dote di 5 miliardi, quantificati invece in 2 miliardi per i Comuni. Restano in sospeso, e saranno poi discusse anche in Parlamento, altre questioni come l’abolizione della plastic tax e sugar tax, la restituzione (da prorogare?) dei prestiti del decreto Liquidità, il sostegno alle compagnie aeree (non solo Alitalia) e alle attività turistiche ed economiche legate alla montagna. E anche l’attenzione alle famiglie, finora un po’ assente dall’agenda: l’estensione del bonus babysitter a chi è in smartworking e chiarezza su risorse per asili nido.

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