Il Governo è stato battuto due volte sul decreto rifiuti. La Camera ha approvato parte di una mozione dell’Idv su cui il ministro dell’Ambiente, stefania Prestigiacomo, aveva espresso parere favorevole. Tutta la maggioranza ha votato contro, mentre la Prestigiacomo si è astenuta, ma i voti della sola opposizione sono stati sufficienti a far passare il testo. Risultato: 287 no, 296 sì e sei astenuti.
Poco dopo l’Esecutivo è andato sotto nuovamente. Stavolta nella votazione su una mozione dell’Api. Dopo il secondo scivolone dai banchi delle opposizioni si è alzato il grido: “Dimissioni!”. Ovviamente gli episodi hanno aumentato ulteriormente le tensioni tra le file della maggioranza. Sia il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, sia il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si sono avvicinati in aula alla Prestigiacomo per comprendere le ragioni del suo comportamento.
“Non mi sento sconfessata – ha replicato la titolare dell’Ambiente -. Oggi è una giornata di particolare confusione ed è evidente che ci sono stati voti pasticciati, di cui mi rammarico, ma non mi sento sconfessata perchè non posso certo cambiare idea sul parere ad una mozione che chiede che i soldi per la Campania siano spesi con trasparenza”.
“Il governo è vittima di un colpo di sole. Non vorremmo che questa sceneggiata patetica fosse il frutto di un patto scellerato tra Lega e Pdl che prevede l’affossamento del decreto rifiuti per compiacere la Lega in cambio del voto contro l’arresto di Papa”, ha attacato il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi.
A questo punto, come stabilito dalla Camera, il decreto legge sui rifiuti in Campania sarà inviato nuovamente in commissione. Su questa stessa decisione la maggioranza era stata battuta ancora una volta ieri. Dal Pd non hanno dubbi: “Dietro il rinvio c’e’ un prezzo da pagare – ha detto Dario Franceschini – è il voto di questo pomeriggio. Lo scambio è tra i rifiuti di Napoli e il voto della Lega sull’arresto di Papa”.