Con 450 sì, 107 astenuti e nessun voto contrario, l’Aula della Camera ha approvato in prima lettura il decreto che sblocca il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Il provvedimento da 40 miliardi di euro in due anni passa adesso all’esame del Senato per la seconda lettura e dovrà essere convertito in legge entro il 7 giugno, pena la decadenza.
Oltre tre quarti dei quaranta miliardi stanziati dal decreto sono rimborsi di fatture pendenti in senso stretto. La quota rimanente si suddivide in rimborsi fiscali, compensazioni con debiti fiscali iscritti a ruolo e cofinanziamenti europei.
Forti polemiche ha generato nei giorni scorsi la copertura del cosiddetto Patto di stabilità verticale: la facoltà data alle Regioni di trasferire risorse a comuni e province per garantire servizi essenziali come scuola, manutenzione delle strade e trasporto pubblico locale.
E’ saltata invece l’introduzione di una tassa sulle sigarette elettroniche, mentre governo e deputati hanno introdotto micro-tagli a pioggia a partire dal 2015, compresi otto per mille e fondi all’editoria. Il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Giovanni Legnini, ha garantito il ripristino delle dotazioni con la prossima Legge di stabilità.