Via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato al decreto Irpef. L’esame dell’Aula di Palazzo Madama inizierà già questa mattina. Dati i tempi strettissimi (il provvedimento deve approdare in Aula alla Camera il 13 giugno) appare ormai scontato il ricorso alla fiducia.
Le commissioni hanno approvato l’emendamento del Governo sul rinvio al 16 ottobre del pagamento della Tasi nei Comuni dove l’aliquota non è stata deliberata e lo slittamento delle norme a regime dal 2016. L’emendamento prevede che ai Comuni ritardatari il ministero dell’Interno darà entro il 20 giugno un importo (attinto dal Fondo di solidarietà comunale) corrispondente al 50% del gettito annuo della Tasi stimato ad aliquota di base.
Voto favorevole anche all’emendamento dei relatori sull’aumento all’11,50% della tassazione dei fondi pensione nel 2014 per coprire la sterilizzazione dell’aumento della tasse sulle rendite finanziarie al 26% per le Casse previdenziali privatizzate.
Si tratta di una norma-ponte “in attesa di armonizzare, a decorrere dal 2015, la disciplina di tassazione dei redditi di natura finanziaria” delle Casse con quella relativa alle forme pensionistiche complementari. L’unica modifica inserita nell’emendamento prevede che quattro milioni di maggiori entrate (eccedentarie rispetto alla copertura) confluiranno nel fondo per gli interventi strutturali di politica economica.
Nulla di fatto per l’ampliamento del bonus Irpef da 80 euro alle famiglie numeroso monoreddito. Secondo quanto riferiscono fonti della maggioranza, l’estensione del beneficio fiscale non entrerà nel dl Irpef, ma sarà introdotta nell’articolo 1 del provvedimento una norma di indirizzo che rimanda l’operazione nell’ambito della prossima legge di stabilità.
Sono confermati invece lo stop agli affitti d’oro e i tagli da 150 milioni di euro alla Rai, ma vengono salvaguardate le sedi regionali. Rinvio al 2016 per i bandi gara on line, superando la pubblicazione sui giornali.