Per la rete in fibra ottica il governo pensa di aprire tutte le infrastrutture oggi esistenti: dall’Enel all’Eni, dalle Fs a Terna e Anas e alle multiutility, tutti gli esercenti di reti o acquedotti dovranno dare la disponibilità alla posa in opera dei cavi per l’Internet superveloce. E’ il Sole24 Ore ad anticipare i contenuti del decreto che dovrà dare il via al nuovo piano per l’Italia digitale e che dovrebbe andare in consiglio dei ministri a cavallo tra fine maggio e i primi di giugno. E mentre a Palazzo Chigi si fissano i contorni del provvedimento, lo scontro sulla nuova rete finisce sul tavolo di Giuseppe Vegas in Consob.
Telecom Italia (oggi si tiene l’assemblea annuale) ha chiesto infatti a Giuseppe Vegas di valutare le dichiarazioni del presidente di Cassa Depositi in merito alla rete in rame dell’ex monopolista. “In relazione alle dichiarazioni riportate da alcuni organi di stampa e attribuite al dottor Franco Bassanini, presidente di CDP e di Metroweb Spa, relative alla rete del Gruppo, Telecom Italia rende noto di aver presentato oggi a Consob una segnalazione per la valutazione, da parte della Commissione, delle determinazioni di competenza” annunciava un comunicato ieri sera.
Ma cosa aveva dichiarato Bassanini? Intervenendo alla presentazione di un libro alla Luiss, interpellato dalle agenzie sugli scenari della fibra e sul braccio di ferro in corso tra gli operatori, aveva risposto: “Telecom è titubante ad investire nella fibra perché la rete di nuova generazione svaluterebbe il valore del doppino [cioè la vecchia rete in rame] che, secondo quanto dicono gli esperti, nel bilancio del gruppo telefonico è sopravvalutata: c’è stata una valutazione dell’avviamento molto, molto ampia”, ha riferito Reuters.
Il governo intanto va avanti con il decreto comunicazioni che prevede anche un tris di incentivi per favorire lo sviluppo della fibra e dell’internet superveloce: per gli utenti finali si introducono dei voucher vincolati al passaggio a connessioni superiori ai 100 megabit, per gli operatori si prevedono gare per il credito d’imposta e un fondo di garanzia, per i condominii l’accesso veloce alla fibra. Il testo contiene anche alcune misure per il sostegno dell’emittenza radio televisiva oltre al divieto di esercitare più di 5 Multiplex nazionali sul digitale terrestre (divieto già previsto dall’Agcom ma che qui viene rafforzato con valore di legge). L’apertura delle reti è molto ampia e verrebbe abbinata ad un Catasto del “sopra e del sottosuolo”.
Le multiutility dovrebbero esaminare la “pratica” banda larga a fine mese. “In sede di Utilitalia a fine maggio terremo una riunione e vedremo il da farsi”, ha annunciato Giovanni Valotti, presidente di A2A, nei giorni scorsi, sulle prossime strategie delle multiutility, quotate e non, sullo sviluppo della banda ultra larga. Utilitalia è la nuova associazione nata dalla fusione tra Federutility e Federambiente, e da lui stesso presieduta. “Credo che il Governo non veda male il fatto che le utility locali entrino in gioco”, ha aggiunto. Quanto al ruolo dell’Enel, “stiamo lavorando sul nostro progetto di cambio e sostituzione dei contatori digitali. Questo è quello che facciamo”. E’ quanto si è limitata a replicare Patrizia Grieco, presidente del gruppo elettrico, a margine di una visita allo stand dell’Enel presso l’Expo di Milano.
Ma soprattutto, nella partita rilancia Vodafone. L’amministratore delegato del gruppo, Vittorio Colao, nel presentare i conti 2014-15, ha confermato la strategia di accelerazione sullo sviluppo della banda ultralarga e ha dichiarato che “C’è anche Vodafone dietro la rinnovata attenzione sulla banda larga”. Pronti anche a collaborare con Enel: “Vodafone lavora