Dopo la fiducia incassata ieri dal Governo, la Camera ha dato il via libera al Decreto Asset. Il testo è stato definitivamente approvato a Montecitorio con 155 voti a favore, 108 contrari e due astenuti. All’interno del Dl, che nel corso del suo inter parlamentare ha subito diverse modifiche, figurano molte misure differenti, riguardanti le banche, i taxi, il caro voli, la rete Tim, ma anche il granchio blu, i vigneti e la caccia negli stagni. Ecco le principali
Banche: ecco la versione definitiva della tassa sugli extraprofitti
Una delle misure più importanti, ma anche più criticate del decreto asset è la cosiddetta tassa sugli extraprofitti delle banche. L’ultima versione della norma approvata in via definitiva prevede che il tetto massimo dell’imposta passi dallo 0,1% del totale dell’attivo allo «0,26% dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio su base individuale», escludendo i titoli di Stato. Non solo, gli istituti possono anche non pagare la tassa se decidono di destinare un importo pari a 2,5 volte il valore dell’imposta al rafforzamento del patrimonio.
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Taxi: le licenze aumentano del 20%
Il decreto Asset mira a risolvere la pesante carenza di taxi nelle grandi città stabilendo che nei comuni capoluogo di regione, sede di città metropolitana o di aeroporto, si possano aumentare le licenze fino al 20% di quelle già rilasciate attraverso un concorso straordinario e procedure pià veloci
Ai comuni viene data anche la possibilità di rilasciare licenze aggiuntive temporanee e/o stagionali a chi è già titolare di licenza taxi o noleggio con conducente nei casi di aumento straordinario della richiesta legato a grandi eventi. Per la procedura di rilascio della doppia guida basterà una comunicazione. I beneficiari, anche a titolo oneroso, possono affidarle a terzi, a condizione che possiedano un certificato di abilitazione professionale e l’iscrizione al ruolo di conducenti di veicoli o natanti adibiti ad autoservizi pubblici non di linea.
Le misure contro il caro voli
Un altro capitolo importante del decreto Asset riguarda il caro voli e il prezzo dei biglietti aerei, quello che ha fatto infuriare Ryanair per intenderci. Sulle tratte nazionali non si potranno utilizzare algoritmi e pratiche anticoncorrenziali. È inoltre previsto il rafforzamento dei poteri istruttori e sanzionatori dell’Antitrust sul trasporto aereo.
Se le compagnie adottano condotte restrittive della concorrenza o esercitano un abuso di posizione dominante con algoritmi e con particolare riferimento alle rotte insulari, soprattutto nei periodi di picco della domanda o di emergenza nazionale, l’Antitrust può avviare accertamenti a tutela del libero mercato e del consumatore, utilizzando come indicatore anche il semplice aumento delle tariffe del 200% già individuato come limite nel testo originario. Vengono quindi fissate dalle amministrazioni competenti le tariffe massime praticabili dai vettori destinatari di oneri di servizio pubblico qualora ci sia il rischio di un sensibile rialzo dei prezzi. Il livello massimo tariffario dovrà essere indicato nel bando di gara, quale requisito oggettivo dell’offerta. Vietata infine la profilazione degli utenti o la loro discriminazione sulla base del dispositivo adoperato per effettuare la prenotazione.
Una novità arriva anche per i gestori aeroportuali che saranno obbligati a pubblicare i sussidi ricevuti dalle compagnie aeree, al fine di garantire maggiore trasparenza e quindi maggiore tutela per i consumatori.
Le novità su Tim
All’interno del decreto trovano spazio anche le norme che consentono al Mef di acquisire una quota fino al 20% della società Netco della rete fissa di Tim. Il cda della telco concede più tempo al fondo americano per la definizione dell’offerta vincolante.
Delocalizzazioni
Il Dl asset estende da 5 a 10 anni il lasso temporale entro il quale una grande impresa, beneficiaria di una agevolazione pubblica, dovrà rimanere in Italia se vuole mantenere il sussidio. L’uscita anticipata comporterà la perdita dei benefici ottenuti e sanzioni fino a quattro volte la somma ricevuta.
Le altre misure
Il provvedimento stanzia ulteriori 500mila euro per i consorzi e le imprese del comparto acquacoltura che stanno affrontando la proliferazione del granchio blu. Approvata anche la norma che vincola l’adeguamento dell’incentivo alla produzione di biometano all’andamento dell’inflazione registrata da novembre 2021, indispensabile per consentire al settore di perseguire gli obiettivi del Pnrr. Il Dl stabilisce infine una mini depenalizzazione per i cacciatori all’interno di stagni e zone umide.