Il governo ha deciso di modificare il decreto Aiuti bis, inserendo più risorse per lavoratori e pensionati. Le novità principali sono due e sono state illustrate mercoledì dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso di un incontro a Palazzo Chigi con i sindacati e le imprese del commercio e dei servizi.
Il nuovo taglio del cuneo fiscale
Innanzitutto, il provvedimento dovrebbe contenere un ulteriore taglio del cuneo fiscale per i dipendenti che guadagnano fino a 35mila euro lordi l’anno: non si conosce ancora l’entità dell’intervento, ma – stando alle indiscrezioni – potrebbe essere più corposo della riduzione dello 0,8% già varata. L’intervento ha validità semestrale, fino alla fine del 2022: sul 2023 deciderà il nuovo Governo.
L’anticipo della rivalutazione delle pensioni
La seconda novità riguarda invece i pensionati ed è l’anticipo della rivalutazione all’inflazione delle pensioni, misura che altrimenti scatterebbe solo nel 2023.
Le altre misure
Le due novità si aggiungono alle misure già note del decreto Aiuti bis:
- la proroga fino alla fine dell’anno dello sconto sulle bollette per le famiglie
- i crediti d’imposta per le imprese;
- il taglio delle accise su benzina e diesel almeno fino a fine ottobre.
Addio bonus 200 euro bis e taglio dell’Iva
Le nuove misure sembrano escludere la possibilità che il decreto Aiuti contenga anche un nuovo bonus 200 euro contro l’inflazione. Dovrebbe essere tramontata anche l’ipotesi alternativa circolata nei giorni scorsi, quella di un taglio selettivo dell’Iva su alcuni generi alimentari. Su questa seconda ipotesi continua però il pressing degli esercenti e del ministro Brunetta, oltre che della Lega. Contrari, invece, i sindacati, che preferiscono misure riservate alle fasce di reddito più basse.
Il decreto Aiuti bis come “mini manovra”
Il decreto Aiuti, l’ultimo del dimissionario governo Draghi, vale in tutto 14,3 miliardi e sembra quasi una “mini manovra”. L’obiettivo è mettere in sicurezza il Paese per i prossimi mesi, che saranno occupati prima dalla campagna elettorale e poi dalle prime elezioni politiche autunnali nella storia d’Italia. Il tutto in un contesto internazionale sempre più difficile, con l’inflazione che morde, il conflitto in Ucraina che non accenna a spegnersi e i segnali della nuova recessione in arrivo che si fanno sempre più concreti. Il ministro Franco ha ricordato che, con questo provvedimento, gli aiuti alla popolazione stanziati da inizio anno “passano da 34 a 48 miliardi” di euro.