Dopo le dimissioni del presidente del Consiglio, il governo Draghi è in carica solo per gli affari correnti, ma fra questi rientra almeno un provvedimento di grande importanza: si tratta del decreto Aiuti bis, che vale in tutto 12-13 miliardi e fra oggi e domani sarà presentato alle parti sociali (sindacati e imprese). Il nuovo pacchetto di misure contiene la proroga fino a fine anno degli sconti sulle bollette alle famiglie, l’estensione di crediti di imposta alle imprese, il taglio di 30 centesimi sulle accise di benzina e diesel per un altro mese o mese e mezzo e soprattutto un nuovo bonus da 200 euro da distribuire a 31 milioni di italiani con redditi fino a 35 mila euro. L’obiettivo generale del provvedimento è sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, eroso dall’inflazione.
Decreto Aiuti bis: via libera in Parlamento a inizio agosto
Il peso finanziario del decreto Aiuti bis sarà definito con precisione in un Consiglio dei ministri convocato per la Relazione sull’assestamento di bilancio, il documento che svelerà l’entità delle risorse disponibili grazie all’extra gettito incassato dallo Stato in questo periodo con entrate tributarie ed extratributarie. L’assestamento deve essere approvato anche dal Parlamento, che probabilmente darà un via libera rapido (entro questa settimana) per permettere al governo di varare il decreto Aiuti bis la prima settimana di agosto.
Il dubbio fra bonus da 200 euro bis e taglio dell’Iva
La struttura del decreto non è ancora definita e il confronto di lunedì e martedì con sindacati e imprese potrebbe rivelarsi decisivo su questo fronte. Il dubbio principale riguarda il secondo bonus da 200 euro, che potrebbe essere sostituito da un taglio dell’Iva sui prodotti alimentari più popolari. Si tratta di una misura proposta dal ministro Brunetta e caldeggiata dalla Lega: il vantaggio sarebbe quello di alleggerire immediatamente il conto del carrello della spesa, ma al prezzo di un intervento non selettivo, che aiuterebbe cioè non solo le fasce della popolazione con più difficoltà, ma anche i benestanti.
“Con un miliardo si potrebbe azzerare l’Iva al 5% e dimezzare quella al 10% su alcuni prodotti mirati per 3-4 mesi – spiega Federico Freni, sottosegretario leghista all’Economia – Penso a pane, latte, verdura, frutta, carne. Abbiamo una settimana per trovare la quadra politica e con le parti sociali: possiamo farcela”.
Cgil e Uil, invece, preferiscono i 200 euro, perché andrebbero solo a chi guadagna meno. Più sfumata la posizione della Cisl. Confesercenti e Confcommercio, naturalmente, preferirebbero il taglio dell’Iva.
Le altre misure del decreto Aiuti bis
Nessun dubbio, infine, sulle altre misure principali del decreto Aiuti bis:
- il taglio delle accise su benzina e diesel (30 centesimi) dovrebbe essere prorogato dal 21 agosto a metà ottobre, quando il nuovo Parlamento dovrebbe essere ormai insediato;
- estensione al quarto trimestre del bonus sociale sulle bollette di luce e gas per le famiglie meno abbienti, con azzeramento degli oneri generali di sistema sull’elettricità, riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali di sistema sul gas;
- confermati gli sconti fiscali alle aziende svincolati dalle regole Ue del “de minimis”, che impongono un tetto agli aiuti incassabili dalle imprese, compresi ibonus Covid.