Braccio di ferro sul decreto di agosto, che stanzierà ulteriori risorse (il famoso scostamento di bilancio da 25 miliardi) e deciderà ulteriori proroghe per dare respiro ad imprese e lavoratori. L’accordo definitivo non è ancora stato raggiunto nel vertice notturno di maggioranza tra mercoledì e giovedì: sul tavolo ci sono ancora due dossier aperti, che vengono affrontati in queste ore in vista del Cdm slittato a venerdì 7 agosto. Quello più spinoso riguarda la proroga del divieto di licenziamenti: la misura scade in teoria il 17 agosto ed è scontato che verrà allungata almeno per il perdurare dello stato di emergenza, cioè il 15 ottobre. I sindacati però sono sul piede di guerra e chiedono che il divieto permanga fino al 31 dicembre, minacciando lo sciopero generale (la data sarebbe il 18 settembre).
Per evitare ulteriori tensioni sociali in un momento delicato per il Paese, il Governo è alla ricerca di un compromesso. Si sta lavorando sulla proroga del divieto di licenziare fino alla fine di novembre, accompagnandolo però ad un’altra misura: il prolungamento della cassa integrazione per altre 18 settimane, che da sola costa 10 miliardi. L’idea è quella di allungare la cassa integrazione a partire dal 13 luglio (data indicata nella bozza del decreto, anche se potrebbe slittare): le prime 9 saranno prive di oneri, le altre 9 prevederanno il pagamento di un’addizionale da calcolare in base al raffronto tra il fatturato del 2019 e quello del 2020 (tra il 9 e il 18%) a seconda di quanto il lavoratore avrebbe dovuto percepire. Fin quando un datore di lavoro usufruirà della Cig sarà obbligato a non licenziare: così facendo il blocco potrà durare fino a metà novembre.
Il Governo è però diviso: la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo si è apertamente schierata con i sindacati, mentre parte del Pd e Italia Viva vorrebbe tenere in considerazione anche le indicazioni del mondo imprenditoriale. Il neo presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha infatti già avvertito l’esecutivo sui rischi di “pietrificare l’intera economia allo stato del lockdown”. Sarà come al solito il premier Giuseppe Conte a dover trovare una sintesi che accontenti tutti. L’altro nodo da sciogliere è quello della proroga della moratoria sui mutui delle micro, piccole e medie imprese colpite dall’emergenza coronavirus: qualcuno vorrebbe che la scadenza del 30 settembre 2020, slitti al 31 gennaio 2021.
DECRETO AGOSTO, LE ALTRE MISURE
Tra le altre novità, c’è lo stop al pagamento delle cartelle esattoriali fino al 15 ottobre, e anche la sospensione fino a fine anno del versamento per gli esercizi commerciali della Tosap e del Cosap per i tavoli all’aperto. Il decreto agosto stanzierà anche 1 miliardo aggiuntivo per la ripartenza della scuola in sicurezza: 400 milioni nel 2020 e 600 milioni nel 2021. Confermati anche gli incentivi per l’auto: 500 milioni in più per gli eco-incentivi, con ritocchi al rialzo del bonus per favorire l’acquisto di auto meno inquinantisi. Si allunga il bonus da 600 euro per gli stagionali del turismo, i lavoratori dello spettacolo, e i super-precari (come i venditori a domicilio). Previsto anche un fondo, la cui dotazione non è specificata nella bozza, finalizzato all’erogazione di un contributo a fondo perduto per tutte le imprese in attività con codice Ateco 56.10.11, cioè ristorazione con somministrazione. Infine, stop alla seconda rata dell’Imu per le strutture ricettive e gli stabilimenti.
AGGIORNAMENTO VENERDÌ 7 AGOSTO ORE 7.00
Il governo ha trovato l’accordo sul testo del decreto agosto per quanto riguarda il nodo licenziamenti: il blocco resterà in vigore per tutti fino a metà novembre, poi sarà consentito licenziare solo alle aziende che non usino i fondi per la cassa integrazione Covid o gli sgravi contributivi per fare rientrare i dipendenti al lavoro. Di tratta di un compromesso fra chi voleva prorogare il blocco fino al 31 dicembre, come chiesto dai sindacati, e chi invece voleva interromperlo il 15 ottobre, con la fine dello stato di emergenza, come auspicato da Confindustria. Il testo del decreto agosto arriverà venerdì in Consiglio dei ministri.
Intanto la ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, giovedì sera durante la trasmissione “In Onda” su La7 ha annunciato che lo Stato assumerà “84 mila e 808 insegnanti precari a tempo indeterminato. Un grandissimo segnale di attenzione di questo governo. Ci saranno poi 11mila Ata. Una bella notizia per la scuola”.