Rallenta l’inflazione nell’area Ocse, scendendo dal 3,2 di maggio al 3,1 tendenziale di giugno. L’effetto è dovuto alla minore crescita dei prezzi dell’energia, che non oltrepassano la soglia del 14% registrata il mese precedente, fermandosi al 13,6%. Su base mensile i prezzi registrano un calo dello 0,1% dopo il +0,3% di maggio.
Come avevano già evidenziato i dati di Istat e Eurostat, l’Italia è in controtendenza. Nel nostro Paese, i risultati configurano un incremento piuttosto che una riduzione: dal 2,6% di due mesi fa al 2,7%. Lo stesso vale per la Francia, dove i prezzi sono in crescita, dal 2% al 2,1%, e Cina, i cui valori evidenziano un aumento dal 5,5% al 6,4%. In calo invece l’inflazione in Canada (dal 3,7% al 3,1%), Regno Unito (dal 4,5% al 4,2%) e Giappone (dallo 0,3% allo 0,2%). Dato stabile negli Stati Uniti (al 3,6%) e in Germania (al 2,3%). Fermo anche il livello nell’eurozona, dove l’indice armonizzato segna il 2,7%.