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Decadenza Berlusconi, l’Aula del Senato vota il 27 novembre

Il giorno è stato fissato e lo scontro si riaccende. L’Aula del Senato si esprimerà con voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi mercoledì 27 novembre, dopo l’approvazione della legge di Stabilità. Lo ha deciso oggi a maggioranza  la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, con il voto contrario del Movimento 5 Stelle e di Sel, che avrebbero voluto anticipare il voto. Poiché si tratta di una decisione non arrivata all’unanimità, è probabile che il calendario dovrà essere confermato dall’Aula.

“Secondo noi c’era il tempo per votare prima della legge di stabilità – ha detto Loredana De Petris, di Sel – e comunque il 27 novembre potrebbe non essere la data del voto, visto che il Pdl ha sollevato una pregiudiziale sulla validità della decisione della Giunta delle elezioni”, ribadendo la protesta contro i commenti pubblicati su Facebook da Vito Crimi (M5S) durante la riunione.

“Abbiamo chiesto al presidente Grasso di valutare la validità della riunione – ha spiegato il pidiellino Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato – che secondo noi, anche da un punto di vista disciplinare, solleva dei problemi: ci ha detto che si terrà una nuova riunione del consiglio di presidenza per discuterne, anche se a suo avviso non ci dovrebbe essere alcun problema di validità”. Sulla stessa linea di Grasso anche Luigi Zanda, capogruppo del Pd al Senato: “Il problema della validità è totalmente inesistente dal punto di vista giuridico. Il voto si terrà il 27”.

Il Cavaliere però non molla e rilancia sul possibile intervento del Quirinale, sottolineando che il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha ancora tempo per concedergli di propria iniziativa un provvedimento di clemenza. “Per avere la grazia bisogna aver iniziato a scontare la pena – ha detto Berlusconi a Bruno Vespa –. Dunque, sarebbe ancora in tempo”.

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