Non uno, ma almeno uno 0,4% di sforzo in più. E’ questo quello che l’Europa chiede a Roma. “L’Italia è più o meno in linea con l’obiettivo del deficit, ma deve fare uno 0,4% (pari a circa 7 miliardi di euro) di sforzi strutturali supplementari per assicurare l’obiettivo di riduzione del debito”, ha detto il portavoce del commissario agli affari economici Olli Rehn.
“Sappiamo che la spending review è in corso e già abbiamo detto che guardiamo a quello che succederà nei prossimi giorni”, ha aggiunto, sottolineando che Bruxelles vuole fare la sua prossima valutazione con le previsioni economiche di febbraio, grazie alle quali sarà in grado di valutare “se il Governo ha anticipato al 2014, dettagliandoli, i risparmi della spending review”.
Ieri Rehn aveva mostrato qualche perplessità sui conti italiani. Il premier Enrico Letta aveva immediatamente risposto, invitando il commissario a “essere garante dei Trattati europei” nei quali “la parola scetticismo non c’è: quindi non può permettersi di esprimere un concetto di scetticismo” su Roma. “A Rehn – aveva concluso Letta – dico che i nostri conti sono in ordine e solo l’Italia e la Germania hanno da tre anni il Pil sotto il 3%”.