“Sono sorpreso” per una decisione “incomprensibile” da parte di Bruxelles. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha commentato l’apertura di una procedura d’infrazione europea nei confronti dell’Italia per i ritardi nei pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione.
“Su questa procedura d’infrazione che Tajani ci aveva già annunciato prima delle elezioni sono francamente sorpreso – ha detto il numero uno del Tesoro –. Se c’è una cosa che il Governo ha fatto è stato dare una spinta decisa, in conformità con quanto chiesto dall’Europa. Ciò ha comportato anche costi fiscali e sul debito, quindi siamo stati due volte disciplinati. Perciò credo che questa procedura sia incomprensibile”.
La Commissione europea, tuttavia, ha inviato una lettera di messa in mora all’Italia per violazione della direttiva 2011/7 che impone il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese entro un termine di 30 giorni (60 in alcuni casi eccezionali).
Da Bruxelles sottolineano che, secondo la relazione annuale 2013 di Bankitalia del 30 maggio 2014, la Pa italiana paga oggi le sue fatture in media entro non meno di 180 giorni, che salgono a 210 nel settore dei lavori pubblici. L’Italia è quindi il peggior pagatore d’Europa, mentre al secondo posto c’è la Grecia, con 155 giorni.
Secondo l’Ue, infine, nella normativa italiana resta ancora troppa discrezionalità per la pubblica amministrazione nel definire lo di stato di avanzamento dei lavori, un passaggio essenziale perché poi l’impresa possa emettere le fatture.