“Enrico Cuccia mi diceva ‘lei e’ er mejo figo del bigoncio, ma di lei non mi fido’. Fu lui a voler vendere la divisione elettronica di Olivetti a General Electric”. Cosi’ Carlo De Benedetti, presidente onorario della Cir e del gruppo editoriale L’Espresso, in un passaggio della sua vita di imprenditore illustrata agli studenti dell’Universita’ Bocconi di Milano.
De Benedetti ha anche aggiunto: “Cuccia non ha favorito la nascita del capitalismo. Il detto ‘le azioni si pesano e non si contano’ è la negazione del capitalismo. Il suo limite – ha concluso riferendosi sempre allo storico presidente di Mediobanca – era la sua passione verso Mediobanca. Era un autarchico, un monarchico. Aveva sicuramente grandi meriti ma certamente non ha curato lo sviluppo del paese, non ha capito l’età moderna. A un certo punto poteva anche ritirarsi”.