De Agostini fa ordine tra le sue controllate e, avendo cambiato negli anni il business, punta al delisting dalla Borsa di una delle sue società.
Nova, interamente controllata da De Agostini ha annunciato il lancio di un’offerta pubblica di acquisto totalitaria su quella parte di azioni di DeA Capital che non sono in mano alla stessa De Agostini: si tratta cioè dell’acquisto del 32,156% che si aggiunge al 67,062% già in mano alla società piemontese, nata come casa editrice (chi non ricorda i suoi atlanti e vocabolari) passando poi negli anni ad attività molto diverse, spaziando dai giochi, al real estate, ai media, alla finanza.
I dettagli dell’Opa: il valore di 1,5 euro ingloba un premio del 31,5%.
Per l’Opa su DeA Capital, Nova pagherà 1,50 euro cum dividendo, valore inclusivo delle cedole relative a eventuali dividendi distribuiti per ciascuna azione portata in adesione all’offerta, con l’obiettivo di delisting da Euronext Star Milan di Borsa Italiana. Se quest’ultimo si effettuerà Nova valuterà la possibilità di un’operazione di fusione tra la stessa DeA Capital e l’offerente.
Il titolo ha chiuso a 1,14 euro giovedì 1° dicembre, il valore di 1,5 euro ingloba un premio del 31,5%. Dea Capital stamane è rimbalzata a 1,47 euro, allinendosi al prezzo di Opa, con un rialzo di circa il 30%. Il titolo ha sempre staccato un dividendo alto: a maggio 2022 è stato 0,1 euro per azione che, ai corsi di allora, significa circa il 10%.
Il controvalore complessivo massimo in caso di adesione da parte di tutti i titolari delle azioni sarà pari a 128,596 milioni di euro. Il titolo capitalizza 305 milioni di euro a Piazza Affari. L’efficacia dell’opa è subordinata al raggiungimento di una soglia di adesioni che permetta all’offerente di detenere una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale di Dea Capital.
Le motivazioni dell’Opa: il ruolo del settore finanziario
La storia di De Agostini era iniziata nel 1901 quando il geografo Giovanni De Agostini fondò a Roma l’Istituto Geografico De Agostini e pubblicò il primo Atlante scolastico e il mitico Calendario Atlante annuale. La gamma delle attività si è poi ampliato ai settori dei media, del broadcasting e dei games (De Agostini controlla International Game Technology, società leader del mercato dei giochi e servizi, quotata al New York Stock Exchange) e alla finanza, la quale ha preso sempre più piede.
Dea Capital, nel corso degli anni, “ha sostanzialmente modificato il proprio modello di business, progressivamente abbandonando la strategia di operatore diretto – come investitore – in rilevanti operazioni di private equity e divenendo un Alternative Asset Manager, e quindi un gestore di fondi di terzi, con ampio spettro di prodotti gestiti” spiega la società.
Il nuovo posizionamento si traduce in un modello “molto meno capital intensive – come implicitamente dimostrato dalle rilevanti distribuzioni di dividendi straordinari attuate negli ultimi anni – e quindi nel venir meno dell’esigenza di ricorrere anche al capitale di terzi per lo sviluppo del business stesso”, esigenza che aveva rappresentato una delle ragioni fondamentali alla base della quotazione.
Con il delisting, maggiore flessibilità per accelerare la strategia di investimento
Il delisting assicurerà a Dea Capital una maggiore flessibilità gestionale e un risparmio di costi. Come società non quotata, caratterizzata da una maggiore flessibilità operativa e organizzativa, DeA Capital sarà in grado di accelerare la sua strategia di investimento e di creazione di valore. Dopo il perfezionamento dell’offerta Nova, con il supporto di De Agostini, si propone di sostenere l’attuale piano industriale di DeA Capital e i futuri progetti di sviluppo, dice la società.
Secondo Nova, dopo il delisting, DeA Capital “sarebbe meglio in grado di perseguire potenziali opportunità di crescita, beneficiando di una maggiore rapidità nell’assunzione e nella messa in atto di decisioni di investimento, una più significativa possibilità di focalizzazione su progetti di sviluppo, un accesso diretto a una fonte flessibile di capitale, con il supporto di De Agostini, e una semplificazione degli assetti proprietari con conseguente allineamento degli interessi della compagine azionaria. I costi connessi alla quotazione non appaiono giustificabili alla luce della scarsita’ dei volumi scambiati e della elevata volatilita’ del titolo, dice Nova.
Il corrispettivo offerto per DeA Capital, sarà automaticamente incrementato per ricomprendere il corrispettivo per le ulteriori azioni che dovessero essere emesse o assegnate ai beneficiari dei piani di compenso basati su strumenti finanziari in essere dell’emittente prima del completamento dell’offerta durante il periodo di adesione, che sarà concordato con Borsa Italiana.
Nova utilizzerà per l’operazione mezzi propri
Nova intende far fronte all’esborso massimo con mezzi propri, facendo ricorso ad apporti a titolo di capitale e/o finanziamenti soci che saranno messi a disposizione da De Agostini.
Prospetticamente, la società si aspetta che, sia in caso di delisting sia in caso di mantenimento della quotazione, il flusso dei dividendi attesi annuali possa essere inferiore rispetto agli ultimi esercizi, in quanto il cambiamento del modello di business e la rifocalizzazione sulle attivita’ di Alternative Asset Management hanno comportato la restituzione ai soci del capitale in eccesso da parte di DeA Capital attraverso rilevanti distribuzioni straordinarie.