È in uscita in questi giorni il libro Qualcuno era democristiano. La fine dell’unità politica dei cattolici tra Prima e Seconda Repubblica, scritto a quattro mani dai giornalisti Luigi Marcadella e Lauro Paoletto e edito da Ave. Dodici protagonisti della Balena bianca, a livello nazionale e regionale, 12 interviste per raccontare i sei anni che hanno cambiato l’Italia, archiviato la Prima repubblica e con essa i grandi partiti popolari. Tra il 1989 (ultimo congresso) e il 1994 (scioglimento del partito) si è conclusa anche la vicenda politica della Democrazia cristiana, il partito che per quasi 50 anni ha retto le sorti del Paese, portandolo ad essere una delle prime economie del mondo.
Qualcuno era democristiano: la transizione e i passaggi chiave
Luigi Marcadella e Lauro Paoletto hanno raccontato con testimonianze inedite i passaggi chiave del passaggio dalla Democrazia cristiana al Partito Popolare Italiano, anni decisivi per la storia dei cattolici impegnati in politica, quando la Balena bianca si è inabissata nel mare agitato della storia italiana, travolta dal crollo del Muro di Berlino, dagli scandali di Mani Pulite, dalla questione morale e, soprattutto, dall’esaurirsi della spinta ideale che ne aveva ispirato l’azione nei decenni precedenti. Il libro pubblicato da Ave, la casa editrice dell’Azione Cattolica, esce a trent’anni dalla fine della Democrazia cristiana (1994-2024).
Qualcuno era democristiano: la parabola finale
La rilettura della parabola finale dell’”impero democristiano” è proposta attraverso la voce di 12dei principali protagonisti del partito di quel sessennio 1989-1994, a livello nazionale e veneto. Questa regione è stata, infatti, una terra che ha avuto un posto d’onore nell’esperienza dei cattolici in politica, sia per il consenso che la Dc raccoglieva in Veneto, sia per la particolare storia che lo ha contrassegnato nel Dopoguerra. “Abbiamo così incontrato – racconta Luigi Marcadella – Pierluigi Castagnetti, Gerardo Bianco, Marco Follini, Arnaldo Forlani (nella foto, ndr), Pier Ferdinando Casini, Clemente Mastella, Rosy Bindi, Achille Variati, Luigi D’Agrò, Settimo Gottardo, Paolo Giaretta, Franco Frigo. Le loro testimonianze personali unite all’analisi politica della fine del partito unico dei cattolici, incrociano le grandi questioni politiche che hanno caratterizzato la storia italiana all’inizio degli anni Novanta (la fine del Pci, Tangentopoli, l’affermarsi della Lega), l’emergere dei tratti caratteristici della Seconda repubblica, l’atteggiamento di disincanto del mondo cattolico”.
“Le diverse voci che abbiamo raccolto – spiega Paoletto – offrono nell’insieme anche un’analisi delle motivazioni politiche che hanno provocato la fine dell’unità politica dei cattolici e la conseguente diaspora dopo cinquant’anni di bipolarismo senza alternative. Con la fine della Dc la politica viene in qualche modo “espulsa” dalle parrocchie e in questo senso il volume approfondisce anche i possibili scenari per l’impegno dei cattolici in politica”.
Qualcuno era democristiano: il destino dei cattolici
L’interesse del lavoro – pubblicato a 30 anni esatti dalla fine della Democrazia cristiana – è dato dalla coralità delle voci appartenenti tutte a protagonisti della stessa fase storica (la fine della Dc) ma con accentuazioni e valutazioni, in alcuni passaggi, anche molto differenti. Il libro offre un quadro ampio e articolato di una fase storica che ha fatto da spartiacque nella vita contemporanea dell’Italia e per l’impegno dei cattolici in politica. Alla fine, si può intravedere anche una traccia di cosa hanno rappresentato anche questi 30 anni “postdemocristiani”, quelli in cui stiamo vivendo ora.
Il volume si rivolge a una platea di lettori interessata ad approfondire le vicende politiche del nostro Paese ed, in particolare, al mondo cattolico e, più in generale, a tutti coloro che ritengono che i cattolici abbiano ancora oggi qualcosa da dire e da dare all’interno della res-publica.
“Le prime presentazione del volume in Veneto e in Lombardia, nella sede di Aggiornamenti Sociali, hanno registrato un inaspettato riscontro di pubblico e partecipazione, segno che i grandi temi della politica, quelli più alti, interessano ancora”, conclude Luigi Marcadella.
La presentazione nazionale del libro è prevista il prossimo 22 gennaio al Senato della Repubblica.