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Dazi Usa-Ue al via: maxi tariffe per parmigiano e pecorino

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Alle 6.01 ora italiana di questa mattina sono entrati in vigore i dazi dal 10 al 25% imposti dagli Stati Uniti sull’Unione Europea. Tariffe per un valore di 7,5 miliardi di dollari che interesseranno soprattutto Francia, Germania, Spagna, e Regno Unito. Ripercussioni importanti ci saranno però anche sull’Italia, con formaggi – come pecorino e parmigiano – liquori, amari, salumi e agrumi colpiti dalla scure americana. Salvi invece l’olio d’oliva, la pasta e il vino (il prodotto italiano più esportato negli Stati Uniti)

LEGGI ANCHE: Dazi Usa: la lista completa dei prodotti italiani colpiti

Secondo i calcoli di Coldiretti nella black list Usa sono stati inseriti beni alimentari per un valore delle esportazioni di circa mezzo miliardo di euro. Non solo, l’associazione ha stimato un calo complessivo del 20% delle vendite dei prodotti agroalimentari Made in Italy. “Il dazio per il Parmigiano Reggiano e per il Grana Padano ad esempio passa dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo. Il risultato è che il consumatore americano lo dovrà acquistare sullo scaffale ad un prezzo che sale dagli attuali circa 40 dollari al chilo ad oltre i 45 dollari, con una conseguente frenata dei consumi”, spiega la Coldiretti.

“Se i prodotti italiani saranno colpiti da un dazio aggiuntivo di circa 117 milioni di euro (fonte: ICE), sarà la Dop Parmigiano Reggiano ad accusare il colpo più duro, in quanto il 25% dell’impatto complessivo Italia andrà a ricadere proprio sul Re dei Formaggi”, – ha sottolineato il Consorzio.  Altro prodotto a soffrire sarà il Pecorino, le cui esportazioni hanno fruttato 65 milioni di euro l’anno scorso e nella prima parte del 2019 sono cresciute del 29%.

Potrebbe però non essere detta l’ultima parola, almeno per noi. Il consigliere economico di Trump, Larry Kudlow, ha fatto sapere che “Trump ha detto che esaminerà” le istanze del nostro Paese, che ha chiesto di essere escluso dall’incremento delle tariffe dato che Roma non è direttamente coinvolta negli aiuti di Stato al consorzio Airbus.

Alla base dell’aumento dei dazi c’è infatti il verdetto del Wto sulla guerra Airbus-Boing. Secondo l’Organizzazione mondiale del commercio l’Europa ha illegittimamente aiutato Airbus (europea) nella lotto contro Boeing (statunitense) per il dominio dei cieli. Le nuove tariffe sarebbero dunque la via scelta dagli Usa per controbilanciare agli aiuti pubblici e illegittimi concessi alla compagnia olandese. Da sottolineare che la stessa accusa, ma all’inverso, è stata fatta dall’Europa agli Usa e anche in questo caso l’Organizzazione mondiale del commercio dovrà emettere un giudizio. 

Tornando alle cifre, dazi al 10% colpiranno la produzione di grandi velivoli provenienti Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna. Addirittura al 25% le tariffe su vini francesi, le olive greche, il whiskey scozzese.

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  • La recente tornata di aumento dei dazi americani tira la volata all'export italiano perchè aumenta il dazio per l'olio spagnolo ma NON l'olio italiano e perchè aumenta il dazio per il vino francese spagnolo e tedesco ma NON il vino italiano. Parmigiano: il prezzo al dettaglio dell'unità tipica di consumo [la mezza libbra = 226 grammi] aumenta di circa 1 dollaro. Chiaro che fa male, ma di qui a dire che l'export di Parmigiano in America si azzera ce ne corre!
    Per il "Sistema Italia" nel suo complesso la struttura dei nuovi dazi e' un vantaggio dal punto di vista dell'export italiano in America.
    Potete trovare un approfondimento sulla situazione dei dazi americani su questa pagina dl sito di ExportUSA [di cui sono il presidente]:
    https://www.exportusa.us/aumento-dazi-americani-importazione.php