Condividi

Dazi Usa, l’Ue si vendica: tariffe alzate su jeans, moto e altro

Scattano oggi i dazi europei su una serie di prodotti americani, dai jeans Levi’s alle Harley Davidson, passando per il bourbon e il burro d’arachidi – Si tratta di una rappresaglia per l’incremento tariffario deciso da Washington sulle importazioni dall’Europa di acciaio e alluminio

Dazi Usa, l’Ue si vendica: tariffe alzate su jeans, moto e altro

Jeans Levi’s, moto Harley Davidson, bourbon, burro di arachidi, mais, tabacco riso e molto altro. Scatta da oggi, venerdì 22 giugno, la rappresaglia commerciale europea contro il rialzo dei dazi americani sulle importazione dall’Ue di acciaio e alluminio. Le misure europee valgono 2,8 miliardi di dollari e non bastano a pareggiare immediatamente i conti con Washington: per tornare a una situazione di equilibrio mancano ancora all’appello rincari tariffari per 3,6 miliardi, che entreranno in vigore nei prossimi tre anni.

La posizione della Commissione europea è di estrema preoccupazione per le scelte protezionistiche dell’amministrazione americana. La responsabile del commercio Cecilia Malstroem ha ricordato che la Ue “non avrebbe voluto trovarsi in questa situazione. Tuttavia, la decisione unilaterale ed ingiustificata degli Stati Uniti di imporre dazi su acciaio e alluminio provenienti dalla Ue non ci lascia altra scelta e le regole del commercio internazionale, che abbiamo elaborato nel corso degli anni insieme ai nostri partner americani, non possono essere violate senza alcuna reazione da parte nostra”.

L’iniziativa di riequilibrio commerciale da parte della Ue “è misurata, proporzionata e pienamente in linea con le norme dell’Organizzazione mondiale del commercio. È inutile precisare che, se gli Stati Uniti revocheranno i loro dazi, anche le nostre misure saranno abrogate”.

Le due fasi per il riequilibrio dei danni provocati dai dazi americani rispondono alla necessità della Ue di rientrare nel quadro delle regole Omc in attesa di una soluzione della controversia. La risposta europea a Trump si articola su vari livelli. Il primo giugno sono state avviate un’azione legale contro gli Stati Uniti in sede di Omc e un’azione di salvaguardia per proteggere il mercato europeo dalle turbative causate dalla deviazione dell’acciaio dal mercato statunitense.

Il 26 marzo è stata avviata un’inchiesta di salvaguardia. La Commissione ha nove mesi di tempo per decidere se siano necessarie misure di salvaguardia. Qualora l’inchiesta confermi la necessità di agire rapidamente, la decisione potrebbe essere presa entro l’estate.

Rappresaglie commerciali erano già state annunciate dagli altri paesi colpiti dai dazi targati Donald Trump. Il Messico ha varato le sue contromisure all’inizio del mese, mentre il Canada si appresta a farlo all’inizio di luglio.

Intanto, sull’Europa pende anche l’incognita auto. A maggio la Casa Bianca ha chiesto al dipartimento del Commercio Usa di valutare se anche le importazioni di automobili negli Usa possano rientrare nel novero delle minacce alla “sicurezza nazionale”. Lo stesso iter che ha portato la furia protezionistica di Trump a muovere sul tech cinese e sull’acciaio. Ipotizzare un balzello al 25% (dal 2,5% attuale) vorrebbe dire, in questo caso, un colpo fino a 20 miliardi di dollari per l’economia tedesca. Nel complesso dell’Unione europea, avevano stimato qualche tempo fa da Unicredit, costerebbe un potenziale dimezzamento dell’export di veicoli con un danno da quasi 30 miliardi.

Commenta