Con la vittoria di Trump alle elezioni Usa, il tema dei dazi torna in primo piano. La sua politica protezionistica potrebbe avere un impatto rilevante su settori chiave, come l’elettronica e l’arredamento. In particolare, il rischio di dazi sulle importazioni dalla Cina solleva preoccupazioni, poiché tali misure potrebbero aumentare drasticamente i costi per consumatori e aziende.
La Consumer technology sssociation (Cta), che rappresenta il mercato statunitense dell’elettronica di consumo (780 miliardi di euro di fatturato), aveva già lanciato un chiaro avvertimento contro eventuali dazi: “Non si azzardi nessuno a farlo. Eliminando il Pntr (Permanent Normal Trade Relations) con la Cina, i prezzi aumenterebbero immediatamente, il potere d’acquisto dei consumatori crollerebbe di 30 miliardi di dollari, e le vendite di smartphone calerebbero del 30%, mentre quelle di laptop e tablet scenderebbero del 26%”.
La preoccupazione non riguarda solo l’elettronica di consumo, ma anche l’industria statunitense degli elettrodomestici, che dipende in modo significativo dalle forniture cinesi.
Un accordo strategico per l’arredamento italiano
In questo contesto di tensioni commerciali, arriva una buona notizia per il settore arredamento: FederlegnoArredo ha siglato un accordo di interscambio con la gigantesca Nkba (National Kitchen & Bath Association), l’organizzazione che rappresenta produttori, progettisti, distributori e importatori di arredamento e attrezzature per bagno e cucina negli Usa.
L’intesa prevede una promozione reciproca tra le fiere organizzate dalle due associazioni, tra cui spicca il prestigioso Kbis (Kitchen & Bath Industry Show) di Las Vegas, una delle più importanti manifestazioni globali del settore. Questo accordo rappresenta un’opportunità significativa per il settore italiano, considerando che tre quarti dei prodotti esposti al Kbis provengono da Asia, Cina ed Europa, mercati che sarebbero fortemente penalizzati da eventuali dazi.
“Non si azzardi nessuno a farlo – ha dichiarato ufficialmente la Cta – togliendo il Pntr aumenterebbero subito i prezzi, il potere d’acquisto dei consumatori statunitensi crollerebbe di 30 miliardi di dollari, gli acquisti di smartphone del 30% e quelli dei laptop e dei tablet del 26%”. Con cadute anche su tutti i fronti degli altri device elettrici, elettronici e elettrotecnici. Un disastro – concludono gli esperti di Cta – per l’economia del Paese”.
Dazi anche sugli elettrodomestici
Non si tratta solo di elettronica di consumo, ma anche di elettrodomestici. La maggior parte dei grandi elettrodomestici e il 90% degli small appliance venduti negli Stati Uniti provengono dall’Asia, soprattutto dalla Cina. Se venissero introdotti dazi, i prezzi di questi prodotti salirebbero inevitabilmente.
Per comprendere l’impatto economico, nel 2023 il valore del mercato degli elettrodomestici, includendo l’intera filiera dalle fabbriche alla vendita, ammontava a 198 miliardi di dollari, secondo quanto comunicato dall’Aham (Association of Home Appliance Manufacturers).
La situazione diventa ancora più critica poiché molte delle fabbriche di elettronica ed elettrodomestici rimaste in Nord America dipendono dalle componenti cinesi. Questi impianti rischiano di fermarsi a causa di un aumento insostenibile dei costi.